Hamburg di Marco Lupo

HAMBURG di Marco Lupo

Il Saggiatore è una delle case editrici italiane dal catalogo più profondo e strutturato: capace di spaziare dalla storia alla critica d’arte, dalla scienza all’antropologia, dalla musica classica e jazz alla saggistica. Nel suo catalogo, troviamo grandi della letteratura come Joan Didion e Joyce Carol Oates

È chiaro che l’introduzione di nuove opere di narrativa sia sempre molto ponderato ed attento: questo serve per far capire quanto credano nel valore letterario di “Hamburg” di Marco Lupo, arrivato alla seconda edizione in pochi mesi

Il filo conduttore di “Hamburg“ è l’ossessione dei libri perduti, la stessa che spinge un libraio di una città del nord d’Italia a raccogliere e collezionare segretamente il maggior numero di libri fuori commercio, le storie votate ad un oblio sicuro.
In quei libri trova le tracce di coloro che sono stati ignorati dalla storia ufficiale: ad esempio di coloro che nel 1943 si trovavano nell’Amburgo colpita e devastata dai bombardamenti inglesi

Il racconto di cosa accadde ad Amburgo, in un’estate insolitamente molto calda, negli improvvisati rifugi antiaerei è narrato ora dai componenti di una famiglia tedesca che vivono ore di angoscia, ora dall’ufficiale pilota dell’aviazione inglese che dirige il suo bombardiere sulla città, ora dallo studio londinese di Winston Churchill, con il ricorso a foto d’epoca per rendere più drammaticamente il passare delle ore

Vi si ritrovano gli echi e la lezione di grandi autori della letteratura contemporanea come Sebald e Bolano che probabilmente l’autore ha molto letto ed amato

Un libro sui libri ed insieme un libro che racconta le storie minime di coloro che hanno attraversato la grande storia.
Marco Lupo, nato ad Heidelberg, vive a Torino dove lavora come libraio in una nota libreria indipendente. Fa parte del collettivo di scrittori TerraNullius e questo è il suo romanzo d’esordio

Marco Lupo presenta il suo 'Hamburg', un libro che ha ottenuto critiche importanti: su tutt’e quella di Benedetta Craveri sulle pagine culturali de “La Repubblica”.