Harilay Rabenjamina / MY HONOUR IS SAFE

Nel mio attuale progetto A GUEST OF HONOR, composto da diversi atti così mostrati in diverse volte, in luoghi diversi, ho scelto di costruire una narrazione frammentata che non si preoccupa di ciò che viene prima o dopo ciò che viene detto. Ogni atto è autonomo, come un’isola che fa parte di un arcipelago che è il progetto A GUEST OF HONOR. Questa decisione è vicina al mio cuore perché, come in ogni mio progetto, le cose e le persone si presentano come piccoli appezzamenti da intendere come appaiono, sradicati dal loro contesto e quindi ancora senza alcun incarico particolare.

Il primo atto si svolge alla fine della cena di Booker T. Washington e Theodore Roosevelt alla Casa Bianca, durante la quale confessano il loro amore e promettono di sposarsi clandestinamente. Il secondo atto si svolge interamente in una chiesa, e cioè il matrimonio clandestino. Questi primi due atti sono scritti e composti.

Il terzo atto racconterà la vita quotidiana dei due amanti e il quarto atto finirà la storia con una separazione forzata, come previsto nel genere della tragedia romantica.
L’opera A GUEST OF HONOR (perché è un’opera, anche se non sarà sempre presentata come una performance cantata come i primi due atti) è un progetto che doveva essere presentato in modo anacronistico: il secondo atto doveva essere presentato per primo ad Amsterdam (presso How To Show Up, Amsterdam), successivamente il primo a Londra (Auto Italia South East).

Come sapete, la situazione dovuta a COVID-19 ha reso impossibile presentare questi primi due spettacoli. Fortunatamente, non vengono cancellati ma rinviati nello stesso anno, verso l’autunno. Sapere quanto sono incerti i nostri tempi adesso … Le situazioni di crisi generano scenari anticipatori, e quindi mi è sembrato interessante iniziare con ciò che viene dopo la fine, lavorando durante la residenza Live Works in un sequel del mio progetto A GUEST OF HONOR.

Come per ogni altro atto in questo progetto, si tratta di scrivere una performance che ha bisogno solo di se stessa per essere catturata. Al contrario delle altre azioni che verranno eseguite da più persone, immagino questa come un monologo in cui il personaggio di Booker T. Washington, un attivista per i diritti degli afroamericani, con un’identità complessa e strategie controverse, mette in dubbio il desiderio di unione che aveva con la società bianca incarnata dal presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt.

Non sarà una denuncia politica, ma piuttosto un discorso di qualcuno che è appena uscito da un trauma amoroso.