Herbie Hancock Trio (USA)
Herbie Hancock (pianoforte), Scott Colley (contrabbasso), Terri Lyne Carrington (batteria)
Figura cardine del pianismo jazz contemporaneo, Herbie Hancock ha legato il suo nome soprattutto alla diffusione delle idee modali introdotte da Bill Evans nel mondo dell'improvvisazione jazz. Hancock ha raccolto le innovazioni portate da Evans nel quintetto di Davis degli ultimi anni Cinquanta e le ha sviluppate nel nuovo quintetto del trombettista, quella formazione che durante gli anni Sessanta ha avuto un ruolo fondamentale nel dettare nuove regole di organizzazione del jazz combo, nell'aprire strade inedite, nel dare nuove libertà ai solisti, fino a sfociare nella cosiddetta svolta elettrica di Miles. La grande ricettività ed elasticità stilistica del giovane pianista, entrato nel gruppo di Davis nel '63 all'età di ventitré anni, gli ha permesso di inserirsi da protagonista in una musica che ancora oggi serba freschezza e notevoli sorprese, un'avventura condotta al fianco di altri protagonisti geniali come il batterista Tony Williams e il sassofonista Wayne Shorter.
La formazione di Hancock aveva presto messo in luce doti di bambino prodigio: a sette anni le prime lezioni di pianoforte, poi quattro anni dopo l'interpretazione di Bach e Mozart come solista accompagnato dalla Chicago Symphony Orchestra. Ben presto si appassiona al jazz e in seguito, mentre prepara la laurea in ingegneria, allaccia contatti con Lee Morgan e Hank Mobley. Prima di entrare nel gruppo di Davis inizia a incidere per l'etichetta Blue Note, con la quale nel '62 registra il primo disco come leader, "Takin' Off", dove è compreso il brano Watermelon Man, che con il suo accattivante volto soul si rivelerà un grande successo popolare. Le basi del pianismo di Hancock si ritrovano già tutte qui: tecnica sopraffina e nitore stilistico, senso rigoroso del ritmo e gusto per gli accordi molto ricchi, in una linea che parte da Bud Powell e passa da Horace Silver. I fitti impegni con Davis e come ospite di altre formazioni non gli impediscono di lavorare per il cinema e nel '67 compone la colonna sonora di "Blow Up" di Antonioni.
Negli anni Settanta inizia una sorta di vera e propria scissione dell'attività di Hancock: da un lato il funky, con l'uso spesso di tastiere elettroniche finalizzato al consenso popolare, dall'altro l'attività più propriamente jazzistica, sempre ai massimi livelli e al fianco di vecchi compagni come Freddie Hubbard, Tony Williams, Wayne Shorter, Dave Holland. E' questo contesto acustico che lo vede protagonista a Trento, in trio con due musicisti di grande valore come il bassista Scott Colley e la batterista Terri Lyne Carrington
LUOGHI PREVENDITA: Cassa del Teatro Auditorium ore 10.00-19.00 - Casse Rurali Trentine in orario di sportello
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara