I Botoni de la montura
36.mo Concorso Nazionale del teatro dialettale "Stefano Fait"
Gruppo Teatrale per il Dialetto di Trieste e Gorizia
di Carpinteri e Faraguna
riduzione e adattamento di Giorgio Amodeo
regia di Gianfranco Saletta
Un tempo alcuni elementi della divisa dei soldati della Marina austriaca, come i bottoni, avevano un preciso significato gerarchico. Poter cambiare i bottoni da neri, ad argentati, a dorati, equivaleva a un passaggio di grado, spesso fortemente desiderato, ed era motivo di orgoglio poterli ostentare nelle occasioni pubbliche, quali la messa domenicale.
Questo nuovo adattamento teatrale ci presenta una serie di storielle divertenti nate sulla base del mito dell’Austria Felix in cui si raccontano le vicende di dalmati, istriani vissuti al tempo del vecchio Impero Austro-ungarico, quando tutto doveva andare secondo le regole e un certo garbo comune, perché l’Austria era una Paese ordinato. Tra un episodio divertente e l’altro ritroviamo coppie di sposi e occasioni di matrimonio, ufficiali che smaniano per ottenere dei nuovi bottoni per la loro uniforme che sostituiscano quelli vecchi.
In scena prendono vita numerosi personaggi, ognuno indaffarato in propri specifici problemi: il Vecio Moise deciso, dopo un furibondo litigio coi parenti, a traslocare, assieme alla fidata serva Tona, in un altro paese; Don Blas, alle prese con il concreto problema di convincere i parrocchiani ad essere più generosi nelle elemosine elargite al solerte Chierichetto durante le funzioni e destinate alla Chiesa; Nicoleto Nicolich in attesa perenne, assieme alla preoccupata moglie Ketty, di un avanzamento di grado che gli consentirà di non doversi più vergognare della propria condizione; il Podestà Pende, coadiuvato dal sempliciotto Omo de la Comun, tribolato dalla necessità di trovare in tempi brevi una sistemazione più consona al suo Municipio, momentaneamente ospitato in un’ala della locale scuola elementare.
organizzazione: Filodrammatica di Laives