I Discepoli del Fuoco

Convegno

Renzo Saffi presenta l'ultimo romanzo di Alfredo Colitto:
I Discepoli del Fuoco, Piemme, 2010
Segue rinfresco

Alfredo Colitto è nato a Campobasso e vive a Bologna. All’attività di scrittore affianca quella di traduttore per alcune tra le maggiori case editrici italiane, scrive soggetti per il cinema e la televisione, e insegna scrittura creativa presso la scuola Zanna Bianca di Bologna e la scuola Ishmael del CDM di Rovereto.
È noto al grande pubblico soprattutto per il thriller storico Cuore di ferro (Piemme), primo volume di una trilogia medievale che ha come protagonista il medico bolognese Mondino de’ Liuzzi, personaggio storico realmente esistito.
Altri suoi romanzi sono: Il candidato, noir di ecomafia per la collana Verdenero (Edizioni Ambiente), Aritmia letale (Giallo Mondadori), Duri di cuore (Perdisa), Café Nopal (Alacrán) e Bodhi tree (Crisalide).
Ha partecipato inoltre a numerose antologie di racconti, tra cui: Killers & Co. (Sonzogno), Fez, struzzi e manganelli (Sonzogno), Il ritorno del Duca (Garzanti), History & mystery (Piemme), Anime nere reloaded (Mondadori).

I DISCEPOLI DEL FUOCO
Bologna, autunno 1312. Mondino de' Liuzzi, medico anatomista, viene incaricato dal podestà di far luce su una morte strana e orribile: un membro del Consiglio degli Anziani è stato ritrovato carbonizzato in casa sua, eppure nella stanza nulla fa pensare a un incendio. Perfino la poltrona su cui l'uomo era seduto è rimasta quasi integra, mentre il corpo è bruciato in modo irregolare. I piedi sono illesi, un braccio è interamente ustionato, tutto il resto è ridotto in cenere. Mondino fa trasportare il cadavere nel suo studio per esaminarlo. Non riesce a svelare come è morto, ma sollevando con il coltello da dissezione la pelle bruciata del braccio scopre i resti di un tatuaggio: un mostro alato, con la testa di leone e il corpo avvolto nelle spire di un serpente. La mattina seguente il cadavere scompare. Qualche tempo dopo, un frate francescano viene ritrovato morto nel quartiere dei bordelli. In tasca ha un disegno molto simile al tatuaggio scoperto da Mondino. L'indagine sui due morti rivela l'esistenza di una setta di adoratori di Mithra, dio persiano del sole e del fuoco, adorato anche dai romani sotto il nome di Sol Invictus. Con l'aiuto di Gerardo da Castelbretone, un ex templare con cui ha stretto amicizia, Mondino viene a sapere che la setta si propone di salvare l'intera città per mezzo del fuoco purificatore: un grande incendio rituale in cui le anime di quelli che moriranno si riuniranno con Mithra.