I grandi miti del Medioevo
Un viaggio nella storia, alla ricerca dei valori
La testimonianza cristiana nella cultura contemporanea rende spesso l’impressione di un dialogo fra sordi, talora
appassionatamente interessati l’uno all’altro ma inesorabilmente rassegnati a non potersi intendere in alcun modo.
All’origine di questa incomunicabilità, San Giovanni Evangelista ci racconta l’incontro fra Gesù e Pilato. Il Figlio di Dio,
già rifiutato e destinato alla morte dal suo popolo, non esita a offrirsi come testimone della verità al prefetto pagano; ma quello, pur credendolo innocente e subendone il fascino, gli risponde con scetticismo disincantato: “Che cos’è la verità?”.
Lo condanna per un calcolo di convenienza e rifiuta la sua personale occasione di salvezza, semplicemente perché è
incapace di concepire l’esistenza di una verità.
La domanda di Pilato tormenta la cultura occidentale dai suoi albori e rimane di estrema attualità: l’essenza delle modernità è l’oblio della verità e la sua sostituzione con le certezze della tecnica; la riduzione della conoscenza a ciò che può essere misurato, verificato, calcolato. Oggi l’insoddisfazione per la pochezza e l’aridità rivelate da questo riduzionismo si traduce in una crisi morale, filosofica, religiosa, sociale che sembra non avere soluzione, perché si accompagna ad uno scetticismo ormai eletto a modello di ragionamento e di comportamento del singolo e della società.
Per uscire da questo vicolo cieco del pensiero, è indispensabile ritrovare uno spazio di riflessione profonda e di discussione autentica, dove sia possibile tornare a credere nella verità e a cercarla. Solo così possiamo sottrarci al gioco beffardo di Carneade, che un giorno convince la folla dell’esistenza di una legge universale e il giorno dopo la persuade del contrario; solo così possiamo evitare che i moderni Pilato decidano i destini dell’umanità assecondando gli umori di quella stessa folla.
È lo scopo che le Ispirazioni perseguono ormai da dieci anni, offrendovi anche per quest’estate un’edizione ricca di
suggestioni: artistiche, musicali, storiche, filosofiche, tratte dall’attualità e da testimonianze importanti; senza dimenticare l’opportunità di riscoprire le chiese delle valle, veri scrigni di fede attraverso i secoli. Con l’ambizione di aiutarvi a fare, del tempo del riposo del corpo, anche un’occasione di rinascita dello spirito e del pensiero.
Durante questi dieci anni, l’iniziativa portata avanti da un piccolo gruppo di volontari è cresciuta grazie al supporto dell’APT della Val di Fassa, alla collaborazione delle amministrazioni e dei comitati dei nostri paesi, alla fiducia degli sponsor. È diventata una presenza abituale nel panorama variegato delle manifestazioni fassane, ha trovato un pubblico partecipe e fedele fra i valligiani come fra i turisti, spesso ci ha portati a volare più in alto di quanto non avessimo immaginato. È stato un viaggio impegnativo e un’esperienza ricca. Un percorso che, proprio come la ricerca della verità, ha una meta ben precisa ma non potrà mai dirsi concluso: per questo speriamo di poter continuare a camminare insieme, fra le nostre belle montagne, vere cattedrali dell’ispirazione.
Franco Cardini, noto medievista, già Ordinario di Storia Medievale a Firenze, ci conduce alla scoperta del medioevo, dovefra miti e leggende, dalla ricerca del Santo Graal alla Spada nella roccia, possiamo riconoscere le radici di ciò che siamo eritrovare la strada che conduce alla sapienza