I love Libya: storia di una primavera araba

Convegno

La biblioteca per la pace

Conferenza con David Gerbi
presentazione a cura di M. Luisa Cosina

Evento in collaborazione con L’Assessorato provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza e l’Assessorato alla Cultura di Riva del Garda - Biblioteca civica.

Un progetto che vuole portare un messaggio vivo nel presente allo scopo di scuotere davvero le coscienze sul tema delle mille ingiustizie che seminano dolore e sofferenza in tutto il mondo. Nell'incontro pubblico ad Arco, a dialogare con Gerbi è Maria Luisa Crosina, storica nonché curatrice del libro «I love Libya».

David Gerbi unico ebreo libico a partecipare personalmente alla primavera araba nel maggio 2011, si è conquistato il titolo di «udai ugrauli», ebreo libico rivoluzionario. Gerbi, promotore del dialogo di pace, interculturale e interreligioso fra i popoli, conduce attraverso il suo viaggio personale di profugo e rifugiato che ha inizio nel 1967 quando, a soli 12 anni, è costretto a lasciare la terra natia con la sua famiglia: «Lo spettacolo vuole essere un messaggio di pace a favore della libertà di culto, dell'educazione all’accoglienza, della convivenza pacifica delle diversità, della società multiculturale e multi etnica, della solidarietà internazionale, del rispetto dei diritti umani, della tutela delle minoranze – dice Gerbi – per portare un messaggio contro le degenerazioni della mente umana: l'intolleranza religiosa, il fanatismo, l'estremismo, il razzismo, l'antisemitismo, la discriminazione e la violazione dei diritti umani».

David Gerbi propone la ricerca di un nuovo equilibrio tra valori umani e interessi economici che incoraggi un approccio etico alle cose della vita e che impedisca lo sfruttamento del più debole, aiutandolo a prendere coscienza delle proprie potenzialità e a metterle a frutto: «Si tratta di scegliere con consapevolezza quale strada prendere – spiega gerbi – la prima quella di coltivare il senso di giustizia combattendo i razzismi generati dai preconcetti e dalle generalizzazioni che alimentano le incomprensioni, fomentano l’odio e le guerre, specialmente nei momenti di crisi economica. La seconda sarebbe quella di coltivare l’indifferenza rinunciando alla difesa dei diritti umani».


organizzazione: Comune di Arco assessorato alla cultura - Biblioteca civica Bruno Emmert