I love Libya

Teatro

La biblioteca per la pace

I love Libya
La storia di David Gerbi ebreo libico cittadino italiano costruttore di pace
Spettacolo teatrale
Interprete: David Gerbi
Sceneggiatura e voce fuori campo: Franco Farina
Video: Sara Maino
Movimenti coreografici: Maria Grazia Torbol
Scenografia e costumi: Giacomo Sega
Consulente musicale: Emilio Dalponte
Musiche: autori vari
Fonico e registrazione voci: Ezio Bresciani
Autori ed interpreti musicali di shalom: Ezio Bresciani, Emilio Dalponte, Luca Bassi, Lorenza Marzari, Nicoletta Cretti
Autore musicale di “La sottomessa ferocia dell’ esilio”: Emanuela Ballio
Interprete di “La sottomessa ferocia dell’ esilio”: Cristiano Della Corte
Luci e Regia: Paolo Vicentini
Coordinamento: Federica Fanizza
Consulenza storica e documentaria, curatrice del libro “I love Libya”: Maria Luisa Crosina
Consulenza per le religioni: Padre Lucio Pinkus
Distribuzione: Danza viva, Rovereto (TN)

Evento in collaborazione con L’Assessorato provinciale alla solidarietà internazionale e convivenza e l’Assessorato alla Cultura di Riva del Garda - Biblioteca civica.

David Gerbi unico ebreo libico a partecipare personalmente alla primavera araba nel maggio 2011, si è conquistato il titolo di «udai ugrauli», ebreo libico rivoluzionario. Gerbi, promotore del dialogo di pace, interculturale e interreligioso fra i popoli, conduce attraverso il suo viaggio personale di profugo e rifugiato che ha inizio nel 1967 quando, a soli 12 anni, è costretto a lasciare la terra natia con la sua famiglia: «Lo spettacolo vuole essere un messaggio di pace a favore della libertà di culto, dell'educazione all’accoglienza, della convivenza pacifica delle diversità, della società multiculturale e multi etnica, della solidarietà internazionale, del rispetto dei diritti umani, della tutela delle minoranze – dice Gerbi – per portare un messaggio contro le degenerazioni della mente umana: l'intolleranza religiosa, il fanatismo, l'estremismo, il razzismo, l'antisemitismo, la discriminazione e la violazione dei diritti umani».

David Gerbi propone la ricerca di un nuovo equilibrio tra valori umani e interessi economici che incoraggi un approccio etico alle cose della vita e che impedisca lo sfruttamento del più debole, aiutandolo a prendere coscienza delle proprie potenzialità e a metterle a frutto: «Si tratta di scegliere con consapevolezza quale strada prendere – spiega gerbi – la prima quella di coltivare il senso di giustizia combattendo i razzismi generati dai preconcetti e dalle generalizzazioni che alimentano le incomprensioni, fomentano l’odio e le guerre, specialmente nei momenti di crisi economica. La seconda sarebbe quella di coltivare l’indifferenza rinunciando alla difesa dei diritti umani».


organizzazione: Comune di Arco assessorato alla cultura - Biblioteca civica Bruno Emmert