I senzatetto dell'amore

Teatro

Contaminarte
I senzatetto dell'amore
Una riflessione semiseria sull'amore attraverso la canzone italiana dal '60 ad oggi
Regia Francesco di Ghilardi
Coordinamento generale di Carmine Ragozzino

Il narratore Lucia Poli
Antonio Denis Cappelletti
Emma Elisa Rossetti
Lupo@lberto Alessandro Pedrotti
Ruggero Tiziano Pisetta
Eva Angela Giacomoni
Mia Vania Brun
Alice Michela Fedrizzi
Eugenia Giovanna Gruber
Dario Manuel Moretti
Erica Gabriella Sinella
Cesare Luca Casagranda
Penelope Giorgia Endrici
Primo Simone Cobbe
Accompagnatori del narratore Emanuele Cavallini, Francesco Ghilardi

Frammenti letterari tratti da: A. Albanese, S. Benni, M. Ophuls, C. pavese, T. Williams
Musiche di: L. Battisti, V. Capossela, A. Celentano, F. De Andrè, I. Fossati, D. Vergassola, E. Ruggeri e altri

Si tratta di uno spettacolo di teatro e musica dal vivo nato all'interno del progetto-laboratorio ArteAlCentro (Centro Servizi Culturali S.Chiara).
L’obiettivo principale nel percorso laboratoriale, è stato quello di sottolineare, per tutti i partecipanti, l’importanza dello stare in scena, a prescindere dal ruolo e dalla propria forma espressiva.
Quindi, non c'è una distinzione tra attori, cantanti, musicisti e danzatori, ma tutti i personaggi sulla scena sono protagonisti di storia da raccontare.
Musicalmente è un omaggio alla canzone italiana, da quella d’autore, al pop, al punk, alla canzone ironica o al demenziale.

In un percorso improbabile, personaggi apparentemente bizzarri popolano lo spazio scenico, lo fanno con la musica, la poesia, le parole, la danza. Raccontano storie d’amore, cronache quotidiane pescate nella massa delle esistenze comuni. Prendersi, perdersi, rincorrersi, amarsi, lasciarsi, di questo parlano le vicende narrate con lucida ironia, sensibilità, humor, spirito graffiante, e talvolta vera commozione. Questi sono i senzatetto dell’amore (il titolo prende spunto dalla canzone “La cosa” di Calabrese-Carrà, portata al successo da Cochi e Renato nel lontano 1973). Uomini e donne con nomi chein molti casi ricordano noti amanti del passato a testimonianza della continuità e insolubilità delle umane tribolazioni d’amore. In questo spazio senza tempo i personaggi incrociano i loro destini in un epilogo rivelazione della potenza di due parole atte a descrivere il senso ultimo dell’essere al mondo: “ti amo”.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara