I volti dell'Africa
Testimonianze fotografiche del percorso educativo delle studentesse della Residenza S. Rocco di Rovereto
La mostra fotografica I volti dellAfrica è frutto del desiderio di lasciare traccia del percorso educativo che da ottobre a dicembre ha visto un gruppo di studentesse della classe I, II e III ospiti della Residenza S. Rocco partecipare al Laboratorio Artistico proposto dallo staff educativo del convitto e dedicarsi, insieme al coro Disordine Sparso, alla preparazione di uno spettacolo - Viaggiare è con Silvia e Giuliano alla scoperta dellAfrica - andato in scena lo scorso 22 dicembre al teatro Rosmini.
Attraverso canti, coreografie e letture le studentesse hanno raccontato la storia del viaggio compiuto da una coppia di giovani sposi trentini, Silvia e Giuliano, che lanno scorso erano venuti in convitto per incontrarle e parlare della loro scelta di vivere per un anno in Africa, da settembre 2009 ad agosto 2010, e di dedicarsi alla realizzazione di progetti di sviluppo della Caritas avviati in Congo e in Uganda. Viaggio quindi inteso non solo come opportunità di conoscenza della cultura e delle tradizioni degli altri paesi, esperienza che ogni anno le studentesse hanno la possibilità di fare grazie ai viaggi di studio organizzati dalla scuola frequentata, ma anche come scelta consapevole e incontro con la povertà.
Ora, il racconto continua attraverso parole e immagini: la mostra, infatti, è costituita da una selezione di fotografie scelte dalle studentesse tra quelle scattate da Silvia e Giuliano, colpiti dai volti delle donne, dalla dignità degli uomini, dagli sguardi intensi dei bambini. Accanto ad ogni fotografia, troviamo brani del diario scritto dalla coppia durante la permanenza in Africa, i testi di alcune poesie lette durante lo spettacolo e le riflessioni sul significato del viaggio che le ragazze hanno scritto durante i mesi di preparazione dellevento.
Grazie alla collaborazione con la biblioteca civica, questa preziosa esperienza ha ottenuto un ulteriore occasione di riconoscimento e visibilità, premiando limpegno delle studentesse, capaci di percorrere fino in fondo il cammino intrapreso con lo slancio e la generosità che portano a condividere con gli altri la ricchezza sperimentata.
Lorganizzazione dello spettacolo e lallestimento della mostra rappresentano, quindi, contesti di sperimentazione che offrono agli adolescenti la possibilità di mettersi alla prova e di vivere il tempo che trascorrono in convitto come un tempo in cui diventare parti attive della vita comunitaria e sviluppare quel senso di partecipazione e di appartenenza al tessuto sociale che poi contribuirà a renderli cittadini del mondo.
Inoltre, sono il risultato concreto di un percorso a volte faticoso e impegnativo, ma ricco di soddisfazioni e di opportunità di crescita sia per le ragazze coinvolte che per lo staff educativo.
Il traguardo raggiunto alla fine è questo: aver fatto un pezzo di strada insieme, lavorando con passione ed entusiasmo in vista di un obiettivo comune e, per una volta, essere riusciti a produrre cultura, consapevoli che la cultura è valore e crea valore, fonte di arricchimento reciproco tra una comunità attenta a cogliere i segnali positivi che nascono al suo interno e i giovani che, sostenuti e incoraggiati nell'assumersi impegni e responsabilità, vedono premiata la loro intraprendenza.
Ecco dunque il senso di un viaggio che non si è interrotto, ma continua aprendosi alla comunità in un ideale abbraccio che raggiunge anche i popoli africani.
Hanno collaborato e contribuito:
il coro Disordine Sparso, Silvia e Giuliano, Luisa Filippi assessore alla contemporaneità di Rovereto, lAssociazione Scuola Senza Frontiere di Trento, la Provincia autonoma di Trento e il Centro Servizi Volontariato che hanno dato il patrocinio allevento, la Biblioteca G.Tartarottidi Rovereto