IJT Itinerari Jazz Big Band presenta John Surman

Itinerari Jazz Big Band presenta John Surman & John Warren in "Chain Reaction" (GB - I)

Pur essendo oggi conosciuto come un solitario della musica, dedito principalmente alle piccole formazioni se non alle avventure in solo e in duo, il sassofonista e clarinettista inglese John Surman ha legato i suoi inizi alla presenza nelle grosse band di Mike Westbrook e Mike Gibbs, compositori e arrangiatori di primaria importanza nel jazz inglese dagli anni Settanta in avanti. Ma anche le prime avventure discografiche di Surman affrontano la musica arrangiata e la formazione di ampie dimensioni: il disco d'esordio, registrato per la Deram, vede all'opera un organico di dodici elementi, in cui fanno bella mostra di sé i nomi ancora poco conosciuti di Kenny Wheeler, Dave Holland, Paul Rutheford. E successivamente troviamo due dischi fondamentali come "How Many Clouds Can You See?" e "Tales Of The Algonquin", rispettivamente del '70 e '71, in cui si profila la prima collaborazione il con compositore canadese John Warren. Una collaborazione che nel secondo dei due dischi giunge ad un risultato di grande pregnanza, con superbi arrangiamenti, arditi contrasti timbrici e un notevole impulso innovativo.
Il rapporto di Surman con Warren e con la scrittura per formazione allargata è stato comunque intenso anche negli anni recenti, seppure poco documentato sotto il punto di vista discografico. Dell'attività di Surman sviluppata con una banda di ottoni, denominata "The Brass Project", esiste infatti solo l'omonima incisione del '92, effettuata per l'etichetta tedesca Ecm. Anche in quell'occasione la band di tre trombe, quattro tromboni, basso e batteria, a cui si aggiungono i sassofoni e i clarinetti del leader, viene diretta da Warren, che naturalmente dà un contributo determinante con i suoi arrangiamenti.
Quella del laboratorio di Trento si presenta dunque come l'occasione per l'Orchestra degli Itinerari Jazz di allargare il proprio spettro di esperienze, dopo quelle maturate negli anni passati con Henry Threadgill, Mathias Rüegg, Maria Schneider e Carla Bley. Nel caso di Surman e Warren ci si orienta verso modalità compositive e di orchestrazione che dagli anni Sessanta in poi hanno ricevuto un forte impulso a staccarsi dalla pura imitazione della tradizione afroamericana, dando vita ad una corrente tutta europea, in cui vengono metabolizzati il folclore, in questo caso inglese e scozzese, alcune componenti del rock, il free, e certe atmosfere della musica sacra.