Icare e La Femme qui voulait parler avec le vent
Icare è un delicato monologo, nel quale si descrive la metamorfosi dell'uomo che diventa uccello. Il danzatore è colui che più di tutti riesce ad avvieicnarsi alla propria "animalità" e cerca di "volare" e in scena si sente come un "semidio del mito". Icare non è l'immagine di un'impossibilità ma molto di più. Non si tratta dell'uomo-uccetto, ma di un lavoro di più ampio respiro, di una ricerca interiore per cercare di approdare ad un nuovo gesto, ad un nuovo modo di percepire lo spazio. Colui che vorrà ridurre questo assolo ad una pura illustrazione si sbaglierà, perché si tratta di ben altro.
La femme qui voulait parler avec le vent è un altro assolo dello scorso anno. Questa volta l'inteprete è una donna, Claire Richard, la quale è circondata da una serie di oggetti che le consentono di "volare " con la fantasia: l'aria di un ventinlatore ed una lunga piuma gialla tenuta in bocca la conducono alla simulazione di un uccello in volo. La protazongista è quindi una "sognatrice, che cerca una direzione nuova per il suo spirito volubile nel limbo di un sogno immaginario".
Per gli spettacoli si può acquistare nella sede del Festival la Festival Card L. 20.000, che da diritto ad una riduzione di lire 10.000 sul presso d'ingresso a tutti gli spettacoli del Festival.
INTERPRETI PRINCIPALI: Claude Brumachon e Benjamin Lamarche Centre Chorégraphique National de Nantes Francia
organizzazione: P. A.T. Assess. alla Cultura; Comune di Rovereto Assess. alla Cultura; Ministero Beni e Attività Culturali; Mart ; Centro Internazionale della Danza; Apt di Rovereto e Vallagarina; Asm di Rovereto; Caritro; Regione Autonoma Trentino Alto Adige; Caritro.