Il Barbiere di Siviglia

Musica lirica

Benvenuti a Teatro
Stagione Lirica

Il Barbiere di Siviglia
di Giacchino Rossini
Melodramma giocoso in 2 atti
Libretto Cesare Sterbini
Direzione musicale Alessandro Pinzauti
Regia Sandro Pasqualetto
Scene Filippo Andreatta
Costumi Chiara Defant
Luci Marco Comuzzi
Sfondi virtuali Saul Darù
Maestro del coro Luigi Azzolini
Coro del Teatro Sociale di Trento
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Nuovo allestimento del CSC - Centro Servizi Culturali S. Chiara

Si aprirà sabato 12 ottobre al Teatro Sociale di Trento la Stagione lirica regionale 2013/2014, con il debutto de «IL BARBIERE DI SIVIGLIA» di Gioacchino Rossini.
Il nuovo allestimento, firmato da Sandro Pasqualetto, vedrà nel golfo mistico l'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta dal M°Alessandro Pinzauti e porterà in palcoscenico una Compagnia di canto di prim'ordine composta da Gustavo De Gennaro (Il Conte d'Almaviva), Giulio Mastrototaro (Don Bartolo), Loriana Castellano (Rosina), Sergio Vitale (Figaro), Gabriele Sagona (Don Basilio), Francesca Paola Geretto (Berta), Simone Marchesini (Fiorello), Vadim Tarakanov (un ufficiale) e Klaus Saccardo (Ambrogio, mimo), affiancata dal Coro del Teatro Sociale diretto da Luigi Azzolini. Le scene sono di Filippo Andreatta e i costumi di Chiara Defant. Saul Darù ha curato la videoscenografia e Marco Comuzzi il disegno delle luci.
Tratta dall'omonima commedia di Beaumarchais, ma ricchissima di originale ispirazione, l'opera è considerata per brio e stile impeccabile, oltre che per l'agile e coloritissima strumentazione, il capolavoro di Rossini nel genere giocoso. Arie e duetti quali Largo al factotum, All'idea di quel metallo, Io son Lindoro, Una voce poco fa e La calunnia, ma anche i godibilissimi recitativi e la splendida Overture, ne hanno decretato un trionfo destinato a ripetersi continuamente sulle scene liriche di tutto il mondo.
Sul Barbiere, in quasi due secoli, tutto è stato detto e fatto. Non è, infatti, solo un'opera, è una sorta di mito. «Ciò che però nell'opera non è stato scritto, e che mi lasciava le più grandi possibilità di sviluppo per il nostro spettacolo - scrive il regista, Sandro Pasqualetto - è qualcosa che va al di là dei personaggi e della loro storia: si tratta delle loro fantasie, dei loro sogni e delle manie. Da qui l'idea di "precipitare" i personaggi in una sorta di scatola magica, uno spazio mutevole, incontrollabile, cangiante. Una stanza dalle mille porte ognuna delle quali si apre su un mondo nuovo e sconosciuto.»
Il nuovo, innovativo allestimento prodotto dal Centro Servizi Culturali S. Chiara sarà caratterizzato dall'utilizzo di linguaggi grafici e scenografici inediti, con l'uso delle proiezioni che andrà ad interagire a tutto tondo con i personaggi. «Sognando tra lune giganti, fulmini disneyani, ombre minacciose e macchine favolose - spiega il regista - abbiamo creato una scenografia mutevole che con pochi elementi, quanto meno descrittivi possibile, potesse lasciare spazio alle immagini pur delimitando un "labirinto scenico" nel quale Figaro potesse di nascosto tirare i fili del gioco o Bartolo spiare l'ignara Rosina. […] Così come le scene, i costumi e tutti gli elementi dello spettacolo, anche i sentimenti e le azioni dei personaggi si troveranno ingigantiti ed esagerati, per darci ancora una volta il distillato del loro spirito primo, esaltato dal ritmo della musica.»

LA TRAMA
Giunto a Siviglia, il Conte d'Almaviva si mette alla ricerca di una fanciulla che ha intravisto a Madrid e di cui si è innamorato. Grazie all'aiuto del barbiere Figaro, che conosce da tempo, apprende trattarsi di Rosina, che abita nella casa del suo anziano tutore, don Bartolo, che la vorrebbe sposare, in questo aiutato da don Basilio, maestro di musica e faccendiere.
Dopo essersi presentato con il falso nome di Lindoro, il Conte – guidato da Figaro che frequenta don Bartolo – penetra per due volte nella casa del dottore, travestito prima da ufficiale e poi da maestro di musica, riuscendo alla fine a concordare una fuga con la ragazza, che pare cedere alle sue lusinghe.
Ma poi, credendosi ingannata a causa delle trame tessute dall'infido don Basilio, Rosina caccia lo spasimante, mentre il ringalluzzito don Bartolo fa intervenire la gendarmeria.
Un finale decisamente movimentato, che vede il Conte - finalmente palesatosi nella sua vera identità - convincere don Basilio (dietro congrua ricompensa) a tradire don Bartolo e a schierarsi dalla sua parte, sarà il preludio al lieto fine, e gli amanti potranno coronare il loro sogno d'amore.

NOTE DI REGIA
Barbiere non è solo un'opera, è una sorta di mito a cui tutti i più grandi interpreti si sono da sempre misurati. Più ancora, rappresenta un'icona comparabile a poche altre nella storia dell'opera. E come tutte le icone, anche questa è legata a una sorta di immaginario collettivo che inevitabilmente la rinchiude e "congela" in uno spazio definito. La tradizione, le grandi interpretazioni (musicali, attoriali e registiche), le attese del pubblico ma anche la storia stessa dell'opera, la sua forma, i riferimenti all'antica commedia dell'arte e ai suoi personaggi, il testo di Beaumarchais (che non era certo l'ultimo arrivato) hanno fissato nel tempo una sorta di codice interpretativo che domanda imperiosamente, e giustamente, di essere rispettato.
Ciò che però nell'opera non è stato scritto, e che mi lasciava le più grandi possibilità di sviluppo per il nostro spettacolo, é qualcosa che va al di là dei personaggi e della loro storia: si tratta delle loro fantasie, del loro passato, dei loro sogni e delle manie.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Fondazione Teatro Comunale Auditorium di Bolzano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento