Il Faust di Goethe ed il cammino iniziatico moderno

Convegno

Corsi residenziali di medicina antroposofica e di antroposofia

"Tu somigli allo spirito soltanto, che in te stesso comprendi."
(Faust I - Notte)

• Il corso è aperto a tutte le persone interessate
• Il corso inizierà Venerdì 22 Settembre e terminerà Domenica 24 Settembre 2006
• Costo del corso e della pensione completa in stanza doppia dalla cena del giovedì al pranzo della domenica compresi è di Euro 360,00 per persona. Supplemento per la stanza singola: Euro 30,00. Per gli esterni che non alloggiano presso la Casa il costo di partecipazione al corso ed alle esercitazioni artistiche è di Euro 200,00 pasti esclusi.
• Il seminario sarà tenuto da:
Dott. Stefano Gasperi, medico
Signora Germana Ghetti, arte terapia
Signora Yara de Medeiros, euritmista terapeuta

Programma
Venerdì 22 Settembre
09.00 - 09.45 Euritmia
10.00 - 11.00 Conferenza sul tema
11.00 - 11.30 Pausa
11.30 - 12.30 Conferenza sul tema
12.45 - Pranzo
15.00 - 16.30 Pittura
16.30 - 17.00 Pausa
17.00 - 18.03 Lavoro seminaristico sul tema

Sabato 24 Settembre
09.00 - 09.45 Euritmia
10.00 - 11.00 Conferenza sul tema
11.00 - 11.30 Pausa
11.30 - 12.30 Conferenza sul tema
12.45 - Pranzo
15.00 - 16.30 Pittura
16.30 - 17.00 Pausa
17.00 - 18.03 Lavoro seminaristico sul tema

Domenica 22 settembre
09.30 - 10.30 Conferenza sul tema
10.30 - 11.00 Pausa
11.00 - 12.00 Conclusioni

Bibliografia consigliata:
• Faust di Goethe
• Rudolf Steiner: Gli enigmi nel Faust di Goethe (due conferenze edite da Ed. antroposofica)

Nel 1806, grazie agli stimoli interiori ricevuti dall'incontro con Schiller, Goethe pubblicò la prima parte della tragedia del Faust, che può essere a ragione considerato il suo capolavoro e a cui lavorò intensamente fino a pochi mesi prima della sua morte.

"Nella letteratura mondiale (ha scritto Paul Valery) vi sono figure e personaggi di tale grandezza da sfuggire quasi al controllo del loro creatore, tanto da poter divenire, per mezzo suo, strumenti dello spirito universale. Essi vanno al di là di ciò che furono nell'opera del loro autore, consacrati per sempre all'espressione di taluni estremi dell'uomo e dell'inumano".

"Infatti forse soltanto il mito di Ulisse si è rivelato nella storia della cultura occidentale altrettanto vivo e fecondo come quello di Faust, altrettanto suscettibile di sempre nuove incarnazioni e quindi immortale attraverso la perenne metamorfosi e trasfigurazione, capace di rappresentare di volta in volta il dramma e il destino dell'umanità, il senso e il valore della vita, di esprimere, non nella vaga e sfumata astrazione dell'allegoria ma nella concretezza storica d'una vicenda individuale, aneliti universali" (Claudio Magris).

Faust incarna in modo esemplare il dramma e l'odissea dell'anima moderna: l'impegnativa ricerca dell'uomo che nell'incessante anelito (streben) alla conoscenza, nello sforzo titanico verso mete sempre più alte, urtando contro l'impotenza del pensare razionale della scienza, della filosofia e della teologia, cerca di innalzarsi verso il mondo dello spirito.
Un cammino iniziatico individuale e solitario, costellato di lotte , sconfitte e vittorie, errori e traviamenti, ma che è pur sempre nella giusta via, perchè l'umano errare è redento in se stesso, come cantano gli Angeli alla fine del dramma, portando in cielo l'anima di Faust.

"Colui che insonne lotta per ascendere, noi lo possiamo redimere."

Rudolf Steiner afferma che verrà un tempo in cui si guarderà al Faust di Goethe in maniera diversa da come lo si fa oggi, in cui si comprenderà quello che Goethe voleva dire quando il 25 gennaio 1827 disse a Eckermann: "Eppure tutto à per i sensi e, se lo si pensa sulla scena, darà piacere agli occhi. Più di questo non ho voluto. Se avverrà che la massa degli spettatori goda delle apparenze, all'iniziato non sfuggirà allo stesso tempo il significato superiore..."

"Poiché egli descrive realisticamente quello che l'anima può sperimentare mediante un discepolato spirituale nella scienza occulta, noi scorgiamo in ciò i più profondi enigmi dell'esistenza: se sappiamo riconoscerli essi ci presentano in maniera stilisticamente grandiosa come un'annunciazione occidentale della scienza dello spirito" (Berlino, 11 marzo 1909).