Il Flauto Magico (Die Zauberflöte)

«Il Flauto Magico (Die Zauberflöte)»
Singspiel in due atti di Emanuel Schikaneder
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
direttore Arnold Oestman
regia Daniele Abbado
scene Emanuele Luzzati
costumi Santuzza Calì
Orchestra giovanile dell’Accademia Gustav Mahler di Bolzano
Coro del Nuovo Teatro Comunale di Bolzano

Coproduzione della Fondazione "Nuovo Teatro Comunale e Auditorium Provinciale" di Bolzano, del Teatro Sociale di Rovigo e del Centro Servizi S. Chiara di Trento - Riallestimento del Teatro Carlo Felice di Genova

Sarastro ed Astrifiammante sono gli opposti assoluti: giorno e notte, uomo e donna, luce e buio, bianco e nero, corpo e mente, saggezza e follia; e parimenti opposta è la loro voce: acuta al limite dell’umano e protesa in agilità acrobatiche quella della Regina della Notte, pacatamente affondata nelle profondità della terra quella del Sacerdote della luce. Opera misteriosa il Flauto Magico, di cui sono ignote le circostanze concrete che condussero alla composizione. Mozart ci lavora nell’ultimo anno prima della sua morte, perse le speranze di ricevere nuove commissioni dalla corte di Vienna, ora che a Giuseppe II era succeduto il fratello Leopoldo II, scarsamente interessato alla musica. In quei giorni di miseria fu un intraprendente impresario teatrale, Emanuel Schikaneder, a dargli un’occasione. Ne esce una strana operazione, con dispiegamento di tutto l’apparato teatrale barocco, con tanto di macchine per il volo, magie, scimmie, leoni e serpenti, con un libretto "che offende l’intelletto e fa arrossire la critica" (come si scrisse). Ma la musica, sublime, riscatta tutto, protesa alla rivelazione di un mondo migliore: come disse un suo biografo, essa è "l’immagine di un frutto giunto a maturazione. Nel Flauto Magico Mozart supera se stesso".