Il Pedale di Chopin

Musica classica

Matinees in casa Mozart

Appuntamento con Francesco Giammarco, piano
Conferenza Concerto: il pianista Francesco Giammarco presenta lo studio “Il Pedale di Chopin” pubblicato dalla Casa Editrice Zecchini con esempi musicali dal vivo.

Programma
FRYDERYK CHOPIN (1810-1849)
Mazurche op. 7 n. 3, op. 17 n. 1 e n. 3, op 24 n. 2 e n. 4
Gran Valzer Brillante op. 18
Polacche op. 40 n. 1 e n. 2

Di tutto il complesso di azioni che compongono l’esecuzione pianistica, l’impiego del pedale di risonanza è quella che più di tutte viene tradizionalmente lasciata all’istinto e alla sensibilità personale dell’interprete. L’uso del pedale, influenzato di volta in volta dallo strumento, dall’acustica della sala, dalle condizioni psico-fisiche dell’interprete, viene in genere considerato difficilmente trascrivibile sullo spartito con un grado di precisione soddisfacente.
Questo atteggiamento è stato condiviso da molti compositori, ma non da Fryderyk Chopin, che nelle sue partiture mostra una fiducia nel segno del pedale superiore a quella di chiunque altro. Nonostante ciò, le sue indicazioni originali riguardo a dove mettere in pedale, dove toglierlo, e dove non usarlo vengono costantemente rilette alla luce di una tecnica di pedalizzazione moderna, o tranquillamente trascurate nei casi in cui non coincidano con ciò che l’esecutore considera un “bel pedale”. L’idea che alle indicazioni di pedale di Chopin si debba la stessa fedeltà che si ha verso il resto del testo originale - l’idea cioè di un pedale filologico - è tutt’altro che scontata, e in pianisti e didatti prevale la convinzione che i pedali scritti debbano comunque essere aggiustati.
L’ipotesi su cui indaga “Il Pedale di Chopin” è invece diametralmente opposta. Il saggio vuole dimostrare che i segni di Chopin sono nella stragrande maggioranza dei casi perfettamente logici. Essi sono semplicemente espressione di una tecnica di pedalizzazione diversa da quella moderna, come anche da quella tardo-ottocentesca: diversa, ma in sé compiuta e per nulla irrealizzabile. Presi alla lettura, i pedali di Chopin svelano la concezione estetica dell’autore più di molti altri segni della partitura e costituiscono la preziosissima chiave d’accesso ad una lettura filologicamente più appropriata della sua musica.


organizzazione: Associazione Mozart Italia