Il Trentino di Giovanni Battista Unterveger. Cento lastre al collodio (1862-1885)
Giovanni Battista Unterveger nasce a Trento nel 1833. Nella primavera 1854 inizia il suo apprendistato con il fotografo ambulante prussiano Ferdinand Brosy (1805- post 1857) che fu ta i primi, in Italia, ad usare la tecnica del collodio. Nel 1862 con una carrozza attrezzata a laboratorio, inizia a viaggiare pe fiere e mercati dei maggiori centri del Trentino: curioso e attento, realizza anche molte panoramiche dei paesi e dei loro più importanti monumenti. La richieste di immagini della montagne trentine da parte di esploratori e alpinisti lo convincono, dal 1870, a fotografare metodicamente le Dolomiti, i ghiacciai del Gruppo Adamello-Presanella, più di millequattrocento vedute. Produce così una documentazione di assoluto rilievo verificabile nelle quattro edizioni del suo "Catalogo delle vedute" pubblicato dal 1880 al 1894. Nel 1896 lascia la gestione dello studio di via Stazione al figlio Enico. Muore a Trento nel 1912.
LE CENTO LASTE AL COLLODIO
Il 20 maggio 1915, pochi giorni prima dell'inizio delle ostilità tra Italia e Austria, nella notte precedente l'arresto di Enrico Unterveger a causa delle sue attività irredentistiche, i gendarmi fanno a pezzi migliaia di lastre fotografiche realizzate in sessant'anni di lavoro. Da quella distruzione se ne sono salvate 124 eseguite tra il 1862 al 1885. Le cento lastre, oggetto della mostra, sono state successivamente cedute da Enrico Unterveger alla Soprintendenza statale alle Belle Arti e poi acquisite dalla Provincia, nel 1973, all'atto del passaggio di competenze in materia di Beni Culturali
LE LASTRE OGGI
Nel 1979 ogni lastra è stata restaurata, riprodotta e archiviata in un'apposita busta di carta chimicamente neutra, corredandola di una scheda di consultazione sulla quale sono stati trasferiti i dati rilevati: tali informazioni sono state raccolte, successivamente, in una banca dati e le riproduzioni sottoposte a scansione. Gli originali sono conservati presso i locali climatizzati dell'Archivio Storico Fotografico del Servizio Beni Culturali a Trento in via S. Marco 27.
IL COLLODIO NELLA FOTOGRAFIA
L'inglese Frederick Scott Archer (1813-1857) utilizza il collodio per la prima volta nel 1851, valorizzando la sua caratteristica principale che è la perfetta trasparenza e aderenza alle lastre di vetro le quali, opportunamente sensibilizzate con sali d'argento, formavano un'immagine fotografica negativa di eccezionale nitidezza e ricchezza di toni. Questa tecnica è sostituita, a partire dagli anni '80, da quelle di produzione industriale alla gelatina animale, molto più pratica e sicuramente meno pericolosa visto che il collodio è una sostanza altamente esplosiva.
LA MOSTRA
L'edizione 2002 delle Giornate Europee del Patrimonio, programmata per i giorni 28-29 settembre 2002, è organizzata dal Consiglio d'Europa e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la collaborazione, per il Trentino, della Provincia Autonoma di Trento. Il tema di quest'anno è "Frequentando il passato: luoghi, cose, segni" ed ha lo scopo di creare nei cittadini europei una percezione di appartenenza a comuni radici culturali.
Testi e ricerca iconografica a cura di Floriano Menapace
organizzazione: Provincia Autonoma di Trento Servizio Beni Culturali Ufficio Beni Storico-Artistici - Archivio Fotografico di Stato - collaborazione del Servizio Patrimonio e Demanio della PAT