Il Vangelo secondo Matera

Mostra fotografica

Rovereto Estate 2008
Mostre

Mostra fotografica “Il Vangelo secondo Matera”, di Domenico Notarangelo
A cura di Luigi Petruzzellis e Valerio Borgonuovo

Biblioteca civica e Archivi storici di Rovereto
corso Bettini, 43
orari: lun/sab 9.00-22.00

Loco’s Bar
via Valbusa grande, 7
orari: lun/giov 21.00-01.00 ven/sab 19.00-01.00

Matera, Basilicata, Italia. Pier Paolo Pasolini amava questa città aspra e struggente, il suo fascino antico e le numerose testimonianze di un passato che si voleva forzatamente cancellare in nome della modernità e del progresso tecnologico nel tumultuoso periodo del boom economico degli anni ‘50/’60; una società avida e cinica che si stava allontanando sempre più dal valore reale delle cose e che rischiava di perdere la coscienza delle sue tradizioni più profonde.

Pasolini, celebre regista e stimato intellettuale di fama internazionale, nel 1964 scelse Matera come set per il film “Il Vangelo secondo Matteo”, in quanto non solo la città richiamava fisicamente i luoghi della Terrasanta, allora devastati da guerre e abusivismo edilizio, ma simboleggiava anche l’arretratezza del Mezzogiorno da riscattare tramite la riscoperta di quella che oramai era considerata una vergogna nazionale, ovvero i Sassi.

Il riscatto dei Sassi, oggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità, secondo la visione lungimirante di Pasolini, si poneva quindi in parallelo con la figura del Cristo rappresentata nel film, una figura forte che incarnava proprio quella necessità di riscoprire l’umiltà delle cose e della vita che si sarebbe voluta cancellare dalla città lucana a beneficio della cosiddetta “modernità”.
A 44 anni di distanza, è ancora fortemente percepibile la carica di avanguardia che Pasolini contribui’ a portare all’annoso dibattito sulla futura destinazione di uso dei Sassi; la sua analisi rimane tanto lucida oggi quanto lo fu nel 1964.

Questa mostra vuole rendere omaggio a tale Maestro del cinema esponendo gli scatti di colui che ebbe l’onore di accompagnarlo e fotografarlo sul set durante le riprese del film, e cioè il giornalista nonché amico Domenico Notarangelo.