Il canto del cigno
Foie de Bedol
Compagnia Appunti e scarabocchi di Gardolo (TN)
Il canto del cigno
di Anton Checov
Attore Vito Basiliana
Suggeritore Emanuele Pianta
Lei Janna Konyaeva-Rosà
Tecnico Suono Luca Cattani
Luci Ognian Atanassov, Roberto Tovazzi
Trucchi Valentina Basiliana
regia Janna Konyaeva-Rosà
Lo spettacolo, realizzato con la guida della regista e attrice russa Janna Konyaeva, ci racconta la storia di un attore che, dopo aver lavorato in teatro per 45 anni, alla fine della sua carriera si sente tradito e abbandonato dal suo stesso mestiere. Lo spettacolo offre unatmosfera intima e personale, che, attraverso uno straordinario percorso umano e teatrale, ci invita a pensare alla sorte che può attendere un artista.
Lo spettacolo- mosaico che ne risulta, mette insieme il dolore e la speranza, la disperazione e lironia, il grande successo e la grande solitudine
Secondo unantica leggenda, il cigno (Cygnus olor detto anche cigno muto per lincapacità di emettere suoni) appena prima di morire, è in grado di cantare una struggente e bellissima canzone. È forse in relazione a ciò che il detto viene usato per indicare lultima cosa bella che qualcuno riesce a fare al termine della vita.
Il canto del cigno di A. Cechov è un dramma breve scritto nellanno 1903. Lazione si svolge sul palcoscenico di un teatro provinciale, di notte, alla fine dello spettacolo e dei festeggiamenti tenuti in onore alla lunga carriera dellattore Svetlovidov Vasilii Vasilich. Nessuno più si ricorda di lui e viene dimenticato e chiuso nel teatro, dove si ritrova in compagnia del suggeritore Nikita. I due, avvicendandosi, ridono, piangono, ricordano la giovinezza, recitano insieme testi famosi che li trascinano fino ad immedesimarsi nei diversi personaggi