Il censimento dei radical chic di Giacomo Papi
Un libro che ha avuto tre edizioni in due sole settimane: erano anni che non succedeva e le tirature di partenza non erano affatto basse, anzi...
È che il libro tocca temi molto sensibili e racconta il nostro futuro prossimo o meglio il nostro sobbollente presente.
C’è infatti un’Italia estremamente familiare nel romanzo di Giacomo Papi: pensieri e parole complicate vengono tacciate di essere un segno di corruzione e malafede.
Le èlite stanno ingannando il popolo che, in mancanza di speranza, sceglie di volta in volta un nuovo nemico (i clandestini, poi i rom, i raccomandati, gli omosessuali ed infine gli intellettuali) in una caccia alle streghe ininterrotta, prima dispiegata con gli insulti sul web, poi per le strade.
La prima vittima tra gli intellettuali è il professor Giovanni Prospero, linciato sul pianerottolo di casa, colpevole di aver citato Spinoza in un talk show …
Il ministro degli Interni, in collegamento tv, mentre il professore era in studio lo aveva rimbrottato con queste parole: “Questo è uno show per famiglie e chi di giorno si spacca la schiena ha il diritto di rilassarsi e di non sentirsi inferiore”.
Cogliendo l’occasione dell’omicidio dell’accademico, il governo istituisce il Registro Nazionale degli Intellettuali e dei radical chic per censire tutti coloro che si ostinano a credersi più intelligenti degli altri.
La scusa è proteggerli, ma molti non ci cascano e cominciano, per non essere schedati, a svuotare le loro librerie e far sparire dagli armadi capi compromettenti.
Giacomo Papi è nato a Milano nel 1968. Ha curato per Feltrinelli “Il libro delle amache” di Michele Serra. Dirige la scuola di scrittura Belleville ed è l’autore dei fortunati “La compagnia dell’acqua” e de “I fratelli Kristmas”.