Il cielo sbagliato
Un affascinante affresco sul desiderio di emancipazione femminile ambientata nella Mantova di inizio ‘900.
Laureata in Giurisprudenza, la Truzzi lavora al Fatto quotidiano da quando è stato fondato nel 2009. Ha scritto “Un Paese ci vuole” (Longanesi, 2015) e con Marco Travaglio “Perché no” (Paper first, 2016). Il suo mio primo romanzo si intitola “Fai piano quando torni” (Longanesi, 2018).
“Il cielo sbagliato” racconta, con il ritmo e l’intensità di un romanzo storico, tre decenni di vita di provincia, dal punto di vista di due donne nate con un’incolmabile differenza sociale, una vicenda di emancipazione in una Mantova di incantevole bellezza.
Il senso delle proprie origini è il tema intorno a cui ruota la storia: marchio incancellabile, destino evitato, ma anche debito di amore e nostalgia. Lo si sente nelle belle pagine in cui gli spazi di Mantova, città di origine dell’autrice, diventano protagonisti, con i palazzi, gli affreschi, gli scorci delle piazze invase dalle persone e dai barachìn. Lo si assapora nelle ricette della tradizione, nel bussolano e nel chisòl che hanno il profumo di un abbraccio e di un porto sicuro per Dora, nei tortèi sguasaròt che arrivano direttamente dai Gonzaga nella cucina accogliente della cuoca Rosa.
Il romanzo di Silvia Truzzi è un atto d’amore verso Mantova, la bella città piena di meraviglie, che progressivamente viene lordata, e da teatro di splendore diventa teatro di terrore.
È il momento della fascistizzazione, una “cavalcata nera” che coinvolge tutti o quasi i notabili della città, porta ricatto, violenza, arroganza, e la consapevolezza che di origini si può morire.
Appassionato tributo alle donne che fanno rumore, “Il cielo sbagliato” è emozionante come un romanzo storico, di cui sfrutta le caratteristiche, con una scrittura fresca e ironica, che non conosce le pesantezze antiquate di genere: è invece moderno e potente nel descrivere una figura di eroina che ha l’audacia di immaginare un suo mondo al di là della figura maschile, di descriversi anche al di fuori di una relazione e di un matrimonio, e di prendere in mano il suo destino senza accettare la prepotenza delle convenzioni e la strada già segnata dalla propria nascita.
L’incontro, organizzato dalla biblioteca comunale di Predazzo in collaborazione con la Libreria Lagorai che metterà a disposizione i libri, sarà chiuso come sempre dall’aperitivo preparato da “Mandacarù” la bottega del commercio equo e solidale. La partecipazione è libera, gradita e gratuita.