Il cinema e la magia
Pergine Spettacolo Aperto 2007
IL CINEMA E LA MAGIA
Giovedì 5 luglio incontro con il critico cinematografico Gianluigi Bozza, sala Arturo Rossi Cassa Rurale ore 18
Il rapporto tra il cinema e la magia è più che intenso, si potrebbe affermare che è nella natura del cinema. Il cinema, infatti, è magia come ha dimostrato fin dalle sue origini Georges Méliés con i suoi "Il viaggio nella
luna" (1902) e "Il viaggio attraverso l'impossibile" (1904) in contrapposizione all'idea dei fratelli Lumière del cinema come registrazione della realtà fisica, come strumento di documentazione. E che il regista possa essere un mago, l'illusionista per eccellenza nell'epoca della società di massa e dell'industria dell'intrattenimento, lo hanno confessato in maniera trasparente grandi maestri come Ingmar Bergman in "Il volto" (1958), Federico Fellini in numerose sue opere, da "La strada" (1954) a "8 e1/2" (1963) fino a "Satyricon" (1969) e "Amarcord" (1973) e Woody Allen, da "La rosa purpurea del Cairo" (1985) e "Scoop" (2006).
La magia del cinema affiora in maniera macroscopica in gran parte del cinema di fantascienza (basta accennare alla saga di "Guerre stellari"), ma anche del cinema fantastico (la saga di "Il signore degli anelli", per esempio, o il filone legato a Dracula il vampiro) e dei cartoni animati (la citazione d'obbligo è quella di Topolino "Apprendista stregone" di "Fantasia" (1940) di Walt Disney). Spesso in questi generi sono presenti maghi di ieri più o meno celebri (Merlino su tutti): la squadra che domina nel terzo millennio è quella capitanata da Harry Potter, giovane mago in formazione in un ambiente affollato di colleghi.
Molte diffidenze, e giustamente, il cinema ha mostrato per chi con le proprie capacità illusionistiche riduce a schiavitù gli altri. Fra queste figure spiccano i grandi dittatori e i loro accoliti, gli psicanalisti e qualche volta persino gli artisti. L'approccio può essere drammatico e di denuncia, ma spesso si preferisce l'ironia. Nel primo caso si possono citare "Il dottor Mabuse" (tre film, del 1922, 1933, 1960) di Fritz Lang o "Mephisto" (1981) di Istvan Szabò, nel secondo "Il grande dittatore" (1940) di Charles Chaplin, "A proposito di tutte queste...signore" (1964) di Bergman, "Harry a pezzi" (1997) di Allen.
Un filone di gestori del magico è rappresentato dal misterioso universo dei fantasmi (uno dei più evocati è quello dell'opera di Parigi, detto anche del palcoscenico), ma memorabili sono anche "Il fantasma galante" (1935) di René Clair, "Casper" (1995) di Brad Simberling e "Il mistero di Sleepy Hollow" (1999) di Tim Burton.
Ed, infine, le streghe, non le povere donne accusate di stregoneria, ma quelle che sanno compiere magie di ogni tipo: da "Ho sposato una strega" (1942) di René Clair a "Una strega in paradiso" (1958) di Richard Quine a "Le streghe di Eastwick" (1987) di George Miller.
Sulle magie del cinema e sulla magia nel cinema PSA tenterà di tracciare qualche noterella per immagini recuperando sequenze significative.
organizzazione: Pergine Spettacolo Aperto