Il corpo giocato e ritrovato
Insieme per l'8 marzo
Le opere di Flaminia Carbonaro provengono da territori notturni, onirici, dove si agitano i rimossi individuali, e gli archetipi collettivi ordiscono - disconosciuti - gli umani destini. Di qui, certi esiti iperbolici e, a tratti, barocchi a cui approda la sua ricerca, dominata dal simbolo ancestrale di una Grande Madre che rivolge le sue profferte di cura a una umanità smemorata e confusa. Di qui, la sua originale esegesi del corpo femminile (inteso come matrice accogliente ed irenica) che, oltrepassando il piano della pura esteticità in direzione di una sempre più evidente proposta emancipatoria, cerca quella via che lumanità ha mancato finora di imboccare.
Paolo Petterlin
FLAMINIA CARBONARO
Flaminia Carbonaro è nata a Modica (RG). Come medico specialista, ha lavorato, dal 1980 al 2010, presso lUnità Operativa di Geriatria dellOspedale S. Maria del Carmine di Rovereto dove, dal 1993, ha ricoperto lincarico di responsabile del Centro di Diabetologia.
Da suo padre, fotografo di professione, ma anche pittore e scultore-scalpellino, ha ereditato la passione per le arti visive. Nel 1998 inizia a frequentare il gruppo Quarta Dimensione di Isera diretto dalla maestra Paola Barlassina Schmitt, coltivando la tecnica del disegno dal vero e partecipando alle esposizioni di Palazzo de Probizer nel 1999,2000,2001 e 2002. Dal 2003 al 2010, frequenta i corsi di scultura del Gruppo Arti Visive di Arco sotto la guida del maestro Renato Ischia, partecipando alle collettive del Gruppo presso la galleria Il Transito di Arco. È presente nelle collettive de LAtelier dArte, organizzate dalla Società Medico Chirurgica Roveretana nel 2004, 2005 e 2007. Nel 2006, partecipa al concorso fotografico del BIF (Bollettino Informazione Farmaci) sul tema fotografare la ricerca e una sua foto risulta fra le 50 segnalate. Nel 2009, partecipa al VART (le Vie dellArte) di Mezzolombardo, con una personale presso il Vivaio Roncador e, nello stesso anno, presenta le sue opere presso la sede dellOrdine dei Medici di Trento e a Tierno di Mori, nellambito della manifestazione ArteMusica in Giardino. Nel 2010, nella medesima rassegna di Tierno, partecipa alla collettiva del Gruppo Arti Visive di Arco. Dal 2011 si divide fra Rovereto e Modica, dove, guidata dalla scultrice Graziella Scivoletto, sta apprendendo la tecnica della ceramica raku. Dal 2012 frequenta il corso di pittura del Gruppo Arti Visive di Arco, sotto la guida del maestro Renato Ischia.
organizzazione: Biblioteca Civica G. Tartarotti