Il diavolo d'estate
di Giovanni Accardo
Sicilia, luglio del 1978, a un paio di mesi dall’omicidio Moro. Il diciasettenne Salvatore (Totò) si aggira annoiato per le vie deserte e infuocate di un paesino della provincia di Agrigento.
Ignazio e Siso spingono l’auto rimasta senza benzina; stanno andando al mare da Michele, figlio del vicesindaco, che ha promesso di intercedere con il comune per far passare la loro proposta di trasformare il piazzale della villa del barone Farina in una discoteca all’aperto, e invitano Totò a unirsi a loro.
Quella stessa estate, di Ferragosto. Totò e Siso scoprono che nella discoteca è scoppiato un incendio. In un istante, gli scontri con chi si era opposto all’apertura e il successo dell’iniziativa vengono vanificati. E tra quelle antiche mura si consuma la tragedia: gli inquirenti rinvengono un corpo ridotto a tronco carbonizzato, quello di Ignazio. Totò è costretto ad affrontare la morte dell’amico, e i dèmoni che lo affliggono.
A fare da sfondo a tormenti e passione, è una Sicilia concreta, segnata dalla disperata emigrazione verso il Nord, dall’ombra pressante della mafia e dal clientelismo che dilaga, e una Sicilia magica e visionaria, dove si mescolano paure e radicate credenze popolari.
Il diavolo d’estate è un giallo che racconta il percorso di formazione di un adoloscente negli anni ’70 con un linguaggio capace di descrivere in modo nitido paesaggi e stati d’animo, ma anche di rinviare a un altrove che esula dalla realtà.
Giovanni Accardo è nato in Sicilia nel 1962, vive a Bolzano dove insegna materie letterarie al Liceo delle Scienze Umane/Artistico “Pascoli”. Dirige la scuola di scrittura creativa “Le Scimmie”, e collabora con il quotidiano “Alto Adige”. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo Un anno di corsa (Sironi Editore) e nel 2015 Un’altra scuola. Diario verosimile di un anno scolastico (Ediesse). Nel 2019 ha curato l’antologia di racconti Risentimento (Edizioni Alphabeta Verlag).