Il dio disarmato
Andrea Pomella presenta il romanzo sul rapimento di Aldo Moro
l rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse e il massacro dei cinque agenti della scorta è l’evento che ha generato la piú grave frattura emotiva, politica e sociale della storia repubblicana. L’attacco dura tre minuti. Tre minuti che, a piú di quarant’anni di distanza, continuano a essere oggetto di ricerche, ricostruzioni e speculazioni. Ma questo, va detto, non è un saggio: qui siamo nel territorio della letteratura. E ogni scrittore, si sa, manipola il tempo, può condensare dieci anni in una frase o dilatare pochi secondi e farli durare quanto vuole, se in quei secondi si nasconde una verità su cui lo sguardo continua a posarsi. Il metodo in un certo senso è quello del realismo traumatico, lo stesso che usava Andy Warhol nelle sue immagini seriali: mettere in scena e replicare per sfiorare la verità. Non la verità storica, ma quella piú sfuggente della percezione individuale e collettiva. Ecco allora alternarsi nella narrazione i testimoni oculari, i brigatisti, i politici, gli uomini della scorta, persino personaggi storici vissuti secoli prima. E l’azione, gli spari, la fuga, il congegno che scatta e che si replica all’infinito, perennemente identico a se stesso, ma che viene osservato ogni volta da una prospettiva diversa. A intersecare i fatti pubblici è il racconto privato delle ultime otto ore di vita di Aldo Moro prima del sequestro. Il dio disarmato è un romanzo senza aggettivi: storico, politico, filosofico, lirico, documentario; nessun termine riesce davvero a definirlo. È un libro che indaga nel profondo le scelte individuali e i disegni del destino, il territorio e lo spazio urbano, la sostanza del tempo, il mormorio segreto della vita di un uomo tra i piú importanti della storia d’Italia, che quando tornava a casa si toglieva di dosso l’aggettivo «politico» per cercare di essere soltanto un uomo.
Andrea Pomella è nato a Roma nel 1973. Ha pubblicato per Einaudi L’uomo che trema (2018, Premio Napoli 2019 e Premio Wondy 2020), I colpevoli (2020) e Il dio disarmato (2022). Ha scritto anche Il soldato bianco (Aracne 2008), 10 modi per imparare a essere poveri ma felici (Laurana 2012), La misura del danno (Fernandel 2013) e Anni luce (Add 2018). Scrive su «Doppiozero» e «minima&moralia» e insegna scrittura autobiografica alla Scuola del Libro di Roma.