Il fiore della notte
IL PIÙ GRANDE AUTORE DI THRILLER DI SEMPRE RACCONTATO DA LUCA BRIASCO: HERBERT LIEBERMANN
Quando lo scorso anno nelle librerie arrivò un thriller come ‘Città di morti’ -pubblicato in lingua originale nel 1979 e capace di aggiudicarsi all’epoca il più importante premio letterario francese e poi scomparire - se ne accorsero in pochi.
E questo malgrado avesse dietro il consiglio e la benedizione di Luca Briasco, quello che molti considerano il miglior traduttore italiano, il nostro più grande esperto di letteratura americana.
Noi della Libreria Arcadia ci appassionammo al libro ed al suo autore, tanto da consigliarlo e venderlo tantissimo. Poi venne una recensione di Corrado Augias in tv a diffondere, ma solo molto dopo.
A ricompensa per quel nostro lavoro, la Minimum Fax ci fa l’onore di una presentazione in ANTEPRIMA NAZIONALE ASSOLUTA del secondo romanzo dello stesso autore ( il libro uscirà infatti altrove il 6 GIUGNO ) e a tenerla sarà Luca Briasco stesso.
Serve un maestro come Luca Briasco, fra i più importanti traduttori italiani, editor stimatissimo, grosso conoscitore della letteratura americana, per raccontare al meglio la grandezza di Herbert Lieberman.
Il suo “Città di morti”, uscito in origine nel 1979 e pubblicato in Italia lo scorso anno, è stato a nostro parere il più thriller della stagione.
La Minimum fax ora pubblica anche “Il fiore della notte” che abbiamo il piacere di presentarvi in anteprima ( l’uscita del libro è prevista per il 6 giugno ).
LA TRAMA
New York la primavera annuncia ogni volta una rinascita: il clima si fa mite dopo i rigori dell'inverno, e la luce si ferma più a lungo, calando tra i grattacieli e i palazzi di arenaria e tenendo lontana la notte con i suoi orrori. Per il detective Francis Mooney, ormai anziano, solitario, ribelle e insofferente a ogni regola ma tollerato dai superiori perché i tanti casi risolti lo rendono pressoché inamovibile, aprile è però davvero "il mese più crudele", perché è in questa stagione che, una volta l'anno, un misterioso assassino uccide le sue vittime. I delitti sono concentrati in tre o quattro isolati al centro di Manhattan, e qualsiasi passante si trovi nella zona dei teatri intorno alle dieci di sera, l'ora in cui la folla è più numerosa, può diventare il bersaglio ignaro di un grosso blocco di cemento lasciato cadere dal tetto di un palazzo. Le vittime sono ormai cinque, e la polizia insiste ad archiviare le loro morti come "accidentali", ma Mooney è certo che dietro l'apparente casualità dei cinque episodi si nasconda la mano di un folle: anzi, di un vero e proprio serial killer. Comincia così un'indagine serrata, solitaria e ossessiva, che porterà l'anziano detective a fare i conti con un personaggio inconsueto quanto inaffidabile e pericoloso: un drogato, mitomane e paranoico, che si sente felice solo in ospedale, ma che è anche l'unico a poterlo aiutare nella ricerca della verità.
Serial thriller insolito e originale, ricco di pathos e di personaggi che rimangono impressi nella memoria, “Il fiore della notte” conferma l'unicità e il talento di uno scrittore ignorato in Italia e dimenticato anche negli Stati Uniti: forse perché è sempre stato troppo in anticipo sui suoi tempi.