Il gatto con gli stivali
Rassegna "Vietato ai Maggiori 2013"
Pupi di Stac
Il gatto con gli stivali
Elaborazione del testo e musiche Enrico Spinelli
Scene Enrico Guerrini
Regia Pietro Venè
Con Margherita Fantoni, Patrizia Morini, Pietro Venè
La celeberrima fiaba, scritta da Perrault (Le Chat botté) attorno alla fine del 600, è nota ai più nella traduzione di Carlo Collodi del 1875.
In questa allegra versione burattinesca, rivolta sia allinfanzia che ad un pubblico di tutte le età, si prendono un po le distanze dallimpostazione moralistica, tipica della tradizione delle favole, per cui per i giovani lindustria, labilità e la svegliatezza dingegno valgono più dogni altra fortuna ereditata. Con vena più scanzonata ed ironica si punta lattenzione sul personaggio del gatto, nella cui scaltrezza il pubblico dei bambini volentieri simmedesima, quasi ad esorcizzare le difficoltà e le inadeguatezze dei piccoli di fronte al complesso mondo degli adulti.
Ci hanno aiutato nellintento le numerose versioni presenti nella tradizione popolare italiana come La Golpe del Pitré o Re Messemi-gli-becca-il-fumo del Nerucci e ancora nellImbriani e nello Straparola. Quasi sempre lastuta bestiola è una gattina, mentre il ragazzo è rozzo e incapace e spesso lingratitudine verso lanimale fa perdere al giovanotto ogni ricchezza. Non nel caso di questa messinscena dove, come al solito, abbiamo scelto un rassicurante lieto fine, preceduto, però, da una prova di lealtà e sincerità da parte del Marchese di Carabà