Il gigante di ghiaccio

Mostra fotografica

Il gigante di ghiaccio
Clemente Maffei "Gueret" e il Monte Sarmiento
Esposizione fotografica a cura di Eva Maffei

L'epica impresa di Clemente Maffei "Gueret" al Monte Sarmiento, Terra del Fuoco.
Esposizione fotografica a cura di Eva L. Maffei in collaborazione con Studio d'Arte Sorelle Gueret, M. di Campiglio.

L'inaugurazione presso la sede della SAT a Arco, in via S. Anna 42, si terrà il 9 giugno ad ore 19.00, con apertura per la stampa ad ore 14.00 e conseguente apertura al pubblico dal 9 giugno al 16 giugno, in orario 20.00–22.00.
La mostra racconta la spedizione al Monte Sarmiento di Padre Alberto M. De Agostini del 1955-56 e la salita della guida alpina di Pinzolo Clemente Maffei detto il "Gueret" e di Carlo Mauri al Monte Sarmiento.
Il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi del C.A.I. di Torino ha concesso alla mostra il breve filmato originale della spedizione che sarà proiettato nella sala della sede SAT. Verrà inoltre presentato il catalogo in dvd, con un denso percorso di cinquantacinque fotografie e il racconto della spedizione interpretato da Giacomo Anderle.
Nella terza edizione del libro "Gueret Rampagarol", a cura di Giuseppe Leonardi, Ermanno Salvaterra ricorda così il Gueret: "Guarot era uno che affascinava, che incuriosiva, che attraeva. Forse al primo impatto poteva mettere anche in imbarazzo ma subito dopo metteva chiunque a proprio agio e, se si riusciva a farlo parlare, se si riusciva a farsi raccontare qualcosa, allora l'incontro con quell'uomo tanto minuto quanto Grande, diveniva un incontro che il tempo non avrebbe più cancellato. Era uno con un grande equilibrio, mentale e fisico. A volte ricordo le parole di chi lavorava con lui a fare disgaggi sulle strade. Non aveva più i vent'anni di una volta ma come si muoveva lui, nei posti più impensabili, in equilibrio e senza l'uso di alcun mezzo, nessuna altro poteva farlo. L'energia che possedeva era qualcosa di unico ed anche con il trascorrere degli anni quella sua forza non si affievoliva. Qualcuno diceva fosse un po' selvaggio e questo è vero. Era selvaggio perché amava i luoghi selvaggi, difficilmente raggiungibili, dove non si incontravano altri esseri umani, i luoghi che richiedevano molte ore per raggiungerli. Selvaggio solo perché amava questi luoghi e forse per questo ancor più umano e sensibile di tanti altri. Clemente non era tanto conosciuto, lo avrebbe potuto essere molto di più se solo avesse fatto qualche sua cosa, anziché in uno di quei suoi luoghi fantastici e fantasma, in qualche posto già famoso di per sé. Anche il Sarmiento era in uno di quei posti che lui adorava. Era laggiù, alla fine del mondo. In un luogo quasi sconosciuto com'era la sua altrettanto sconosciuta Val Gabbiolo. Pochi sanno dov'è questa valle incantevole ed ancor meno dove e che cos'è il Monte Sarmiento. Non era una montagna conosciuta, famosa come altre da quelle parti, come il Cerro Torre o il Fitz Roy. Eppure con Mauri fecero la prima salita a quella montagna, una grande salita. Ma il Sarmento non era famoso, non era il K2 o il Cerro Torre, e quindi non poteva cambiare la vita a nessuno, tanto meno a Guarot. Guarot era Guarot; non ce ne sono di alpinisti così ma ce ne vorrebbero tanti o almeno qualcuno."

Dott. Eva Lavinia Maffei
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