Il giorno prima
di e con Sorj Chalandon
Sorj Chalandon e ‘Il giorno prima’
Il nostro maggio di incontri si apre con un appuntamento eccezionale.
Tradotto ancora una volta dalla nostra Silvia Turato, ormai la voce italiana di Sorj Chalandon, è da poco nelle librerie il nuovo romanzo dell’autore francese per trent’anni corrispondente di Libération e poi di Le Canard Enchaîne.
In Italia, grazie alla potenza evocativa dei suoi romanzi precedenti, è circondato dalla stima incondizionata dei lettori.
La trama de ‘Il giorno prima’Il giovane Michel Flavent ha due miti: il primo è Michael Delaney, lo Steve McQueen del film Le 24 Ore di Le Mans, l’altro è suo fratello Jojo (Joseph), che ha scelto il carbone anziché la terra, diventando minatore a Liévin.
La notte di Santo Stefano del 1974 i due fratelli sfrecciano sul loro Motobécane tra le strade ghiacciate che portano ai cancelli del pozzo 3-bis. Insieme si sentono invincibili.
Il giorno successivo la miniera tace, oltre quaranta minatori sono morti nelle viscere della terra e Jojo, che era tra loro, si spegne in ospedale il 22 gennaio per le ferite riportate nell’incidente.
Gli anni passano e il mondo sembra dimenticarsi di quanto accaduto a Liévin. Michel fugge dal Nord, trova lavoro a Parigi, si sposa, conduce una vita apparentemente felice… fino a quando muore la moglie e allora decide di tornare per pareggiare i conti con chi aveva ucciso il fratello, per rispondere all’accorato appello di un padre morente: «Vendicaci tutti della miniera».
Il giorno prima è un’opera potente e attuale che si muove tra thriller, poliziesco e romanzo sociale e ci regala il migliore Chalandon.
Pagine da cui non ci si riesce a staccare, ricche di colpi di scena, che chiamano in causa il lettore su temi importanti come la giustizia, la vendetta, il lavoro, la colpa e la dignità. Indimenticabile.
Nato nel 1952 è stato per trent’anni corrispondente e giornalista per «Libération», prima di entrare nella squadra di «Le Canard Enchaîné».Ha coperto i maggiori conflitti del secolo scorso, dal Libano all’Afghanistan.Con suoi reportage sull’Irlanda del Nord e il processo di Klaus Barbie si è aggiudicato il Prix Albert-Londres nel 1988. Tra i suoi romanzi precedenti Il mio traditore (Mondadori, 2009), Chiederò perdono ai sogni (Grand Prix du Roman de l’Académie française; Keller, 2014), La quarta parete (Prix Goncourt des lycéens, Premio Terzani; Keller, 2016), La professione del padre (Keller, 2019).
Le sue opere sono state tradotte in numerosi Paesi