Il libro di Laura Scarpa
Nell'ambito del ciclo di incontri "Storie e storia": racconti, suoni e immagini della Grande Guerra
Questo ciclo di “Storie e storia” è dedicato ancora una volta alla Prima guerra mondiale, intesa nella vasta e plurale accezione che era al centro del convegno roveretano del 1985 – “La Grande Guerra. Esperienza, memoria,immagini” – e della tradizione di studi che ne ha sviluppato in varie direzioni le suggestioni. I libri che presentiamo offrono cinque sguardi originali su quell’evento: una guerra “mondiale” analizzata attraverso il microcosmo di due comunità locali studiate da Erica Mondini, Rossano Recchia ed altri; una guerra “rappresentata” per immagini: le fotografie scattate da Piero Calamandrei tra il 1916 ed il 1918 e i disegni realizzati da Laura Scarpa in occasione del Centenario; la visione del conflitto fissata nel diario del medico rivano Vittorio Fiorio, studiato da Gianluigi Fait, e l’esperienza collettiva della guerra rielaborata e trasmessa attraverso il canto popolare, studiato da Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto.
"WAR PAINTERS. (1915-1918). COME L’ARTE SALVA DALLA GUERRA"
di Laura Scarpa
Comicout editore, 2018
Presentazione del volume a cura di Claudio Gallo
Il libro raccoglie tre brevi storie scritte e disegnate da Laura Scarpa, importante firma del fumetto italiano. I tre racconti, realizzati con tecniche pittoriche diverse e con uno stile che a tratti privilegia la nitidezza del tratto e in altri lascia che il colore prenda il sopravvento, sono dedicati a tre diverse applicazioni dell’arte nella Prima guerra mondiale: il protagonista del primo racconto (Die Kriegsmaler) è un “pittore di guerra” austriaco; Bellezza trae spunto dalla storia di Anna Coleman Ladd, scultrice britannica impegnata nella “ricostruzione” dei volti dei soldati mutilati; Pane e lardo è dedicato all’espressione artistica più popolare, la “canzone”.Attraverso queste pagine l’autrice si interroga (e interroga il lettore) sul potere salvifico dell’arte: «La vita cambia l’arte, e forse viceversa. Mi sono chiesta, in queste pagine, se dunque l’arte può in qualche modo salvarci dalla guerra e dal male, o se è solo illusione. A voi rispondere».
organizzazione: Accademia roveretana degli Agiati, Museo storico italiano delle guerra e Fondazione Museo storico del Trentino