Il mago di Oz

Kaos Balletto di Firenze
Il mago di Oz
la danza e nuove tecnologie video danno spettacolo
Coreografie di Roberto Sartori
Spettacolo in atto unico liberamente ispirato al romanzo per ragazzi di L.Frank Baum

Roberto Sartori mette in scena con KAOS Balletto di Firenze uno spettacolo in atto unico, ispirato al celebre romanzo per ragazzi di L. Frank Baum: una storia senza tempo che ha fatto crescere generazioni di bambini, raccontata unendo una danza virtuosa ed esplosiva a tecnologie avanzate di proiezione video, come il video mapping.
Dal punto di vista del coreografo Roberto Sartori, Dorothy è una ragazza che affronta le difficoltà della crescita ed il passaggio da adolescente ad adulta. La presa di coscienza che il mondo reale necessita di intelligenza, coraggio e cuore, porta Dorothy prima, ad allontanarsi dalla realtà e, una volta trovate in sé queste tre virtù, a ritornarvi finalmente matura.
Il tutto sarà coadiuvato dalle scenografie: in scena ci saranno forme geometriche sulle quali si realizzeranno proiezioni in video mapping e che accompagneranno lo spettatore nel percorso dei protagonisti fino alla conclusione della vicenda; i danzatori, inoltre, interagendo con le proiezioni, daranno vita a un effetto visivo molto coinvolgente, suggestivo, sbalorditivo.
Le musiche, di stampo contemporaneo, sono state create ad hoc dal duo Kousagi Project (Diego Cofone e Chie Yoshida), artisti affermati della scena contemporanea di ricerca che hanno lavorato fianco a fianco con il coreografo per rendere al meglio l’idea coreografica di base. Inoltre è prevista, laddove sarà reso possibile dalla struttura teatrale ospitante, la loro diretta presenza in scena, suonando dal vivo.
Alla Prima Nazionale è stato registrato il sold out con grande successo di critica e pubblico.
Il Video mapping è una tecnica di proiezione evoluta di ultimissima generazione. Tramite particolari software, si creano immagini, video e luci che riescono a creare effetti 3D, ad ingannare la percezione visiva, coinvolgendo completamente lo spettatore, lasciandolo, senza esagerare, sbalordito.

Quella del “Meraviglioso Mago di Oz” è una storia senza tempo, conosciuta da tutti, che ha fatto crescere generazioni di bambini a partire dall'inizio del secolo scorso quando il romanzo per ragazzi The Wonderful Wizard of Ozdi Lyman Frank Baum fu pubblicato per la prima volta a Chicago nel 1900 e adattato per il cinema nel 1939 con la regia di Victor Fleming e Judy Garland nel ruolo della protagonista.

È la storia di Dorothy, una bambina che vive nel Kansas con gli zii e il cane Toto.

Un giorno, un tornado solleva la casa in cui abita e la trasporta in volo, depositandola nel paese di Oz. È qui che la ragazzina incontra la buona Strega del Sud (la malvagia Strega dell'Est, invece, era rimasta schiacciata nell'atterraggio della casa), la cattiva Strega dell'Ovest e la buona  Strega del Sud che le consiglia di rivolgersi al Mago di Oz per poter ritrovare la strada di casa. Inizia così il suo fantastico viaggio sulla «strada di mattoni gialli» lungo il quale avrà occasione di incontrare una serie di incredibili personaggi: lo spaventapasseri, il boscaiolo di latta, il leone codardo e i mostruosi Kalidah, mostri dal busto di orso e la testa di tigre.

La trama del romanzo rappresenta il punto di partenza del coreografo Roberto Sartori che mette in scena con KAOS Balletto di Firenze uno spettacolo in un unico atto che raccontata la storia unendo una danza virtuosa ed esplosiva a tecnologie avanzate di proiezione video.

La storia non ha uno spazio e un tempo definiti e l’azione, pur seguendo lo sviluppo delle vicende raccontate dalla penna di Baum, si sviluppa in luoghi e momenti sospesi. Elemento distintivo di questa produzione sono le affascinanti scenografie, con forme geometriche sulle quali si realizzano proiezioni in videomapping che accompagnano lo spettatore nel percorso dei protagonisti fino alla conclusione della vicenda. Con i danzatori chiamati a contribuire, interagendo con le proiezioni, alla creazione di straordinari effetti visivi. 

Dal punto di vista del coreografo Roberto Sartori, Dorothy è una ragazza che affronta le difficoltà della crescita e il passaggio da adolescente ad adulta. La presa di coscienza che il mondo reale necessita di intelligenza, coraggio e cuore, porta Dorothy prima ad allontanarsi dalla realtà e, una volta trovate in sé queste tre virtù, a ritornarvi finalmente matura.

Il racconto si sviluppa grazie anche ad un innovativo impianto scenografico che mette in scena forme geometriche sulle quali si realizzano proiezioni in “video mapping” e che accompagneranno lo spettatore nel percorso dei protagonisti fino alla conclusione della vicenda. I danzatori, interagendo con le proiezioni, danno vita a un effetto visivo molto coinvolgente e suggestivo, a tratti decisamente sbalorditivo.

Il Video mapping è una tecnica di proiezione evoluta di ultimissima generazione grazie alla quale, tramite particolari software, si creano immagini, video e luci che riescono a creare effetti 3D che riescono a ingannare la percezione visiva.

Le musiche, di stampo contemporaneo, sono state create ad hoc dal duo Kousagi Project (Diego Cofone e Chie Yoshida), artisti affermati della scena di ricerca che hanno lavorato fianco a fianco con il regista per rendere al meglio l’idea coreografica di base. Hanno affiancato Roberto Sartori nella realizzazione dello spettacolo la light designer Beatrice Ficalbi; Jamaica De Marco e Piero Fragola che hanno curato il VideoMapping, la scenografa Manuela Balsimelli e la costumista Stefania Coretti.