Il pianeta azzurro

Cinema

Venerdì 28 novembre in occasione della proiezione del suo celebre film documentario "il pianeta azzurro" all'interno del programma del Cineforum 2003-2004 del Circolo del Cinema Effetto Notte di Pergine Valsugana sarà presente il regista Franco Piavoli (ore 20.45 cinema teatro Don Bosco incontro con l'autore, ore 21.15 proiezione film. Per l'occasione l'ingresso sarà libero e gratuito)

Italia, 1982
Genere: Documentario
Durata: 90'
Regia: Franco Piavoli

Il film parte da alcuni versi di Lucrezio, dal De rerum natura, che proiettati all'inizio sullo schermo sembrano offrirci una prima chiave di lettura delle immagini che seguiranno: "Il nascere si ripete/di cosa in cosa/e la vita/a nessuno è data in proprietà/ma a tutti in uso". Si tratta dunque di un documentario attento di fenomeni e meraviglie della natura, offerto al nostro sguardo distratto di abitanti un mondo di plastica, che non sa più vedere né contemplare, e al nostro orecchio frastornato dai fragori, che non sa più ascoltare? Oppure si tratta di una "Weltanschaung" struggente e amara? Il cosmo è contemplato nel film nei suoi contrasti di tenera bellezza da una parte: lo sgelo, il fluire delle acque, la pioggia, la luce, il germogliare della vita, i colori, i fiori, le musiche raccolte e misteriose, le voci umane sommesse e senza parole, l'iridescenza dei riverberi, la dolcezza degli esseri che si cercano ... e dall'altra l'affannarsi, la fatica, l'avidità, le risse; l'aggressività dei moderni macchinari agricoli, che violentano le zolle e ingoiano i prodotti, la crudeltà della vita - animale e umana indistintamente - con la sopraffazione che sembra dominarla ... E poi le illusioni, il pianto, la solitudine dell'adolescenza e della vecchiaia il dissolversi di ogni cosa. E infine la morte, rappresentata dalle sequenze finali nella staticità del paesaggio irrigidito dal gelo e immerso nel grigio funereo della nebbia. Un arco di 24 ore? di quattro stagioni? di un'intera vita? o di secoli e millenni, con eventi, fatti, voci, gesti, passioni che si ripetono per generazioni e di cui non si coglie il perché?

L'amore passa col tempo, il tempo passa con l'amore" E' un proverbio veneto che amo molto.
Franco Piavoli è nato il 21 Giugno 1933 a Pozzolengo in provincia di Brescia dove tuttora risiede con la moglie Neria e il figlio Mario.
Dopo aver frequentato il liceo classico si iscrive alla facoltà di legge dell’Università di Pavia dove si laurea nel 1956. Dopo aver esercitato la professione forense si dedica, fino al 1978, all’insegnamento di economia e diritto in una scuola superiore di Desenzano. Fin dai primi anni 50’ si dedica alla fotografia in bianco e nero e comincia ad emergere la sua voglia di fare cinema. Uccellanda (1953), Ambulatorio (1954) ,Incidente (1955), Piavoli realizza i suoi film quasi tutti da solo (regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio, suono). I suoi primi cortometraggi sono premiati in vari festival nazionali e stranieri: Le stagioni (1960) , Domenica sera(1962), Emigranti(1963),Evasi (1964).
Alla fine degli anni settanta, sollecitato dal cineasta bresciano Silvano Agosti, realizza il suo primo lungometraggio Il pianeta azzurro. Il film, presentato al festival di Venezia nel 1982, otterrà numerosissimi premi, tra i quali, per menzionare solo i più importanti, il Premio Unesco e il Nastro d’argento. Il critico Tullio Kezich auspica una legge che obblighi tutti gli italiani a vederlo.
Nel 1984 Franco Piavoli debutta nella regia teatrale curando l’allestimento di Suor Angelica, di Giacomo Puccini, per il maggio fiorentino, al quale seguiranno gli allestimenti di La forza del destino e di Norma. Nel 1986 il regista gira Lucidi inganni, ambientato in un castello rinascimentale tra maschere e costumi dove tutti sono prigionieri del tempo in un clima magico animato dalla luce lunare. Sempre in quell’anno realizza un documentario didattico Il parco del Mincio, fiume che nasce dal lago di Garda e diventato lago a Mantova affluisce nel Po.
Nel 1989 realizza il suo secondo lungometraggio Nostos, il ritorno, il film è il suo modo di reinterpretare l’Odissea: "I temi che mi interessavano erano la curiosità esplorativa e il tema del ritorno a casa, il desiderio dell’uomo di tornare nel suo mondo di affetti per ritrovare i punti di riferimento che ha perso". Quest’opera presentata al festival di Locarno nel 1989 ottiene vari premi e riconoscimenti tra cui il premio Moti Ibrahim a Djerba in Tunisia e il premio Aiace 1989.
Del 1996 è Voci nel tempo, dove un ritmo quasi documentario segue il susseguirsi delle stagioni e delle età della vita dell’uomo, avendo come protagonisti gli abitanti della cittadina di Castellaro. Primavera, estate, autunno e inverno corrispondono a infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia. I giochi infantili, i turbamenti dell’adolescenza, i primi amori, le prime delusioni, il matrimonio, l’età che avanza, la nostalgia. La vita umana che si rinnova di generazione in generazione, il ritmo della natura ci ricorda che la vita sempre ricomincia. Un film poetico, particolare, intimista. Tra gli ultimi lavori di Franco Piavoli ricordo un corto per i bambini dal titolo Primavera, il documentario Le colline moreniche del Garda e prossimamente il film L’occhio di Antonio.
ARCHIVIO FRANCO PIAVOLI
[Via Garibaldi, 49 Pozzolengo (Bs) - tel. e fax 030/918101]
Alberto Giraudo da www.sitodelgiorno.com/rubriche/byron/arretrati/byron%20cinema/piavoli/piavoli.htm

FILMOGRAFIA
1953 Uccellanda, cm in b/n
1954 Ambulatorio, cm in b/n
1955 Incidente, cm in b/n
1961 Le stagioni, cm a colori
1962 Domenica sera, cm a colori
1963 Emigranti, cm in b/n
1964 Evasi, cm in b/n
1982 Il pianeta azzurro, lungometraggio a colori
1986 Lucidi inganni, cm a colori
1986 Il parco del Mincio, cm a colori
1989 Nostos. Il ritorno, lungometraggio a colri
1996 Voci nel tempo, lungometraggio a colori
2002 Al primo soffio di vento, lungometraggio a colori


organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"