Il pianeta selvaggio
Effetto Notte. Cineforum 2009/2010
Francia/Cecoslovacchia, 1973
Titolo originale: La planète sauvage
Genere: Animazione
Durata: 72'
Regia: Réne Laloux
Cast: Jennifer Drake, Eric Baugin, Jean Topart, Jean Valmont, Sylvie Lenoir, Michèle Chahan, Yves Barsacq, Hubert de Lapparent
Sceneggiatura: Roland Topor, René Laloux
Produzione: Argos Films
Distribuzione: Cecchi Gori
Montaggio: Hélène Arnal, Marta Látalová
Scenografia: Roland Topor
Fotografia: Boris Baromykin, Lubomir Rejthar
Musiche: Alain Goraguer, Claude Pascal
Il pianeta Ygam è abitato dai giganteschi Draag, una popolazione aliena molto progredita. Accanto a loro vivono gli Oms (praticamente gli esseri umani), una razza importata da un pianeta lontano e che viene trattata alla stregua di animali. I Draag adorano gli Oms domestici, quasi ogni loro bambino ne ha uno, ma temono e cacciano spietatamente quelli selvatici, che considerano pericolosi. Il film narra la storia di Terr, che dopo luccisione della madre viene raccolto e curato amorevolmente da Tiwa, figlia di uno dei Draag più influenti. Per una casualità, durante la sua vita con Tiwa, Terr apprende le conoscenze dei Draag che porta con sé quando decide di fuggire. Unitosi agli Oms selvatici, dividerà con loro le sue conoscenze, guidandoli nella battaglia contro i Draag.
Presentato in concorso al Festival di Cannes del 73, il film è un piccolo capolavoro di fantasia figurativa. Diretto da Réne Laloux, è la riduzione di un romanzo pubblicato nel 1957 dal dentista francese Stefan Wul, che oggi è fra i più noti narratori di fantascienza. Messo nelle mani del pittore Roland Topor (di genitori polacchi ma di educazione parigina), e anche grazie allattrezzatura tecnica fornita dai coproduttori cecoslovacchi, il romanzo si è trasformato in un lungometraggio a disegni animati di straordinaria suggestione.
E sono proprio i disegni di Topor, più che la morale della favola, a rendere lopera attraente. Riecheggiando una tradizione surrealista che da Bosch arriva a Buzzati attraverso Savinio e Magritte, egli anticipa con limmaginazione un futuro, a metà fra il grottesco e il minaccioso al cui fascino non si sfugge. Percorso da sfere aeree trasparenti in cui viaggiano i pensieri dei Draags e da animali che sembrano usciti da un allucinante bestiario, adorno di piante feroci e dei formidabili ritrovati duna tecnologia favolosa, il mondo di Topor è dipinto con talento raro, gusto sempre capriccioso, e segno e colore tanto efficaci da farci partecipi di quei drammi assurdi.
con il sostegno di Salone Franco - Stile e Moda
organizzazione: Circolo del cinema "Effetto notte"