Il piano piange
Pergine Spettacolo Aperto 2009
Comete
nott & note
concerto per pianofolle, ovvero musica e follia
con gli allievi dell'Accademia Incontri con Maestro di Imola
in collaborazione con Piné Musica >>
Musiche di Robert Schumann e Alexander Skrjabin
al pianoforte: Yingjia Xue e André Gallo
Robert Schumann
Phantasiestücke op.12
Carnevale di Vienna op. 26
Aleksandr Skrjabin
Allegro da concerto op.16
3 Mazurche
Studio op.2 n.1 Studio op.8 n.12
".. .alcuni muoiono di malattia, altri di pazzia
alcuni col cuore spezzato o inaridito"
(Lord Byron)
È convinzione comune che gli artisti talentuosi debbano essere necessariamente personaggi un po' strani, quasi come se un tantino di follia fosse condizione necessaria all'esistenza del genio.
A dare un valore scientifico a questa ipotesi ci ha pensato uno psichiatra irlandese, Micheal Fitzgerald, nel libro "The genesis of artistic creativity". Dopo avere studiato per molti decenni la sindrome di Ausberg, una particolare forma di autismo,
Fitzgerald sostiene, in estrema sintesi, che i veri talenti naturali non possano non avere disturbi mentali: sulla base di ricerche biografiche ha infatti rilevato che molte grandi menti creative del passato, da Mozart a Beethoven, sarebbero state affette da autismo. In particolare sarebbe proprio la sindrome di Ausberg a donare a certi individui una natura particolarmente geniale in certi ambiti, ma contemporaneamente a renderli impacciati e negati nello svolgere le più comuni mansioni del vivere quotidiano.
La forma patologica più frequentemente associata al legame tra creatività e disturbi psichici è tuttavia il disturbo bipolare o maniaco-depressivo. Agitata allegria, melanconia, umori tumultuosi: sono sintomi ricorrenti fra gli artisti e rappresentano una fonte di esperienze"luminose" e quindi un motore per l'attività creati va che a tratti diviene febbrile.
I ritmi e i cicli della malattia maniaco-depressiva sono sorprendentemente simili a quelli del mondo naturale: luce e ombra, morte e rigenerazione, così spesso descritti in musica, pittura e poesia.
Nelle sue Memorie Hector Berlioz parla delle angosce che accompagnavano i suoi frequenti attacchi di depressione. Ma anche Bruckner, Chaikowsky, Mahler, Mussorsvgky, Rachmaninof, Scrijabin furono "toccati dal fuoco" del bipolarismo. Alcuni di loro tentarono il suicidio. Certi furono assai riluttanti a curarsi, per la sensazione di perdere la loro spinta vitale e creativa. Altri, come Robert Schumann, "ossessionato dal pensiero di impazzire", si rivolsero spesso alloro medico per chiedere aiuto.
organizzazione: Pergine Spettacolo Aperto