Il più bello del reame

Teatro

Stagione Teatrale di Mori 2007/2008
Teatro per le scuole

L'Uovo Teatro stabile di Innovazione
Il più bello del reame
di Maria Cristina Giambruno
con Fiorenza Fusari, Guido D’Ascenzo e Raffaello Mastrorilli
regia di Maria Cristina Giambruno

C’era una volta uno stagno nel bel mezzo di un bosco. Entrambi erano popolati da pacifici e affiatatissimi animaletti. Tra essi era pure un ranocchio canterino e felice. Felice finché un giorno non gli capitò tra le zampe un vecchio libro di fiabe smarrito nel bosco da un bambino di passaggio. Azzurro di nome e Sereno di cognome, o viceversa.
Leggendo quelle fiabe l’animaletto apprese, con suo immenso stupore, che spesso i ranocchi erano in realtà bellissimi e ricchissimi principi mutati di stato da un maleficio che solo il bacio di una principessa poteva sciogliere.
Da quel momento il nostro eroe si convinse di essere sicuramente un principe e il più bello e il più ricco di tutti.
E allora…

Se “Spocchio ranocchio” (Premio Antifavola 1985) era già, in epoca non sospetta (ancora non troppo inquinata), un innamorato omaggio alla natura e alla sua flora e alla sua fauna - sia di terra che d’acqua, d’acqua dolce e salata - in questa nuova produzione, che nasce in tempi così inquietanti per il futuro della terra e di noi tutti, le tematiche trattate allora, quali il rispetto e l’amore per la natura e i suoi inquilini, vengono riprese e puntualizzate a dovere, con ogni mezzo.
Con gli attori che escono allo scoperto e interagiscono con le figure animate a vista. Con i video che narrano storie in altra dimensione. Con le luci, le immagini e i suoni che vestono la scena di multimediali suggestioni. Con le musiche che abbracciano gli spettatori e li trasportano dentro le avventure; avventure che parlano di solidarietà, di amicizia, di terra, di acqua, di cielo… beni preziosi che tutti dovremmo difendere. Con ogni mezzo, appunto.
E questo spettacolo lo fa con quelli del teatro: emozionando e facendo riflettere. Tutti… bambini e adulti… misura per misura…

Il tema portante dello spettacolo è quello della natura, del suo essere e del suo divenire, minacciato dall’inquinamento che uomini sconsiderati non sono stati in grado di prevenire né, ancora, di ridurre.
Il tema, oggi più che mai importante e pressante e perciò meritevole di attenzione anche da parte dei ragazzi, sottende con naturalezza lo sviluppo della vicenda scenica, scanzonata ma particolarmente coinvolgente ed emozionante, vissuta da personaggi del mondo animale simpaticamente caratterizzati da interpreti vivacissimi.
L’insieme dei linguaggi - a partire dallo stesso impianto scenografico nel quale si integrano sapientemente la recitazione attoriale, le figure e le immagini animate, i video, le musiche, i suoni e le luci - avvolge e affascina i ragazzi e prende, inducendoli alla riflessione, gli adulti, non di rado disattenti anche sulle istanze primarie della vita.


organizzazione: Comune di Mori - Coordinamento Teatrale Trentino