Il suono dimenticato

Manifestazioni ed eventi

Ultimo appuntamento con i LABORATORI D'ASCOLTO a cura del progetto Portobeseno. Dopo questo evento inizierà la raccolta di suoni ambientali in collaborazione con le associazioni culturali aderenti alla rete SINERGIE LAGARINE, l'iniziativa vuole incentivare la registrazione e la catalogazione di suoni che saranno georeferenziati sul portale Portobeseno/AlpSound >>. Il progetto è aperto a tutti, basta registrarsi sul portale e inserire il file audio completo della scheda di rilevazione, ricordatevi di "mappare" il vostro suono!
L’archivio sonoro AlpSound è condiviso nelle modalità proposte da Creative Commons 3.0 e può essere scaricato liberamente, anche in podcast utilizzando i FEEDS ALPSOUND.
I suoni raccolti inoltre saranno utilizzati durante le performance elettroacustiche nell'ambito della rassegna Paesaggi Tipici, a castel Beseno 15-22-29 giugno 2012, ideata dal festival Portobeseno.

IL SUONO DIMENTICATO
(pensare con le orecchie)
a cura di Mauro Graziani
In una civiltà sempre più basata sull'immagine, il suono come elemento informativo e significativo vive un momento di eclissi. Metafore visive sono solitamente utilizzate per descrivere la nostra comprensione delle cose.
Nella gerarchia dei sensi, lo status epistemologico dell'udito è, ormai da secoli, nettamente inferiore a quello della vista. La dominanza del visivo ha reso gli altri sensi quasi complementari al primo.
Paradossalmente, proprio quando i suoni si sganciano da un supporto fisico e diventano disponibili ovunque, trasportabili e trasmissibili e l'esperienza della vita è sempre più mediata da un sottofondo musicale spesso anche invasivo, il significato sociale dell'ascolto declina.
Anche in campo artistico, la musica ha sempre più bisogno del video per trovare un pubblico. E se è vero che le generazioni più giovani vivono con le cuffiette, è anche vero che spesso non le usano per ascoltare musica, ma per costruirsi uno spazio in cui le sonorità esterne non siano in grado di penetrare.
Ciò nonostante, la realtà è anche fatta di suoni che, se ascoltati con attenzione, definiscono un paesaggio diverso da quello disegnato dalla vista. A differenza degli oggetti, i suoni si sovrappongono e si compenetrano; superano gli ostacoli e viaggiano per chilometri. Pensare con le orecchie offre l'opportunità di espandere la nostra immaginazione, di comprendere la realtà e di farsene un'immagine attraverso l'ascolto.
Quello che vorrei proporre in questo incontro è un modo di conoscere il mondo attraverso il suono. Una ricerca che porto avanti, più o meno consapevolmente, da sempre e che sarà illustrata da suoni registrati in molte parti del nostro pianeta e oltre.

MAURO GRAZIANI fa parte della prima generazione di compositori/ricercatori italiani nell'area della computer music.
Nato a Verona il 24/1/54. Studi musicali al Conservatorio Pollini di Padova con Teresa Rampazzi e al Conservatorio B. Marcello di Venezia con Alvise Vidolin, dove si diploma in Musica Elettronica nel 1982.
Opera nell'area della musica elettronica dagli anni '70. Dal 1976 al 1989 ha lavorato presso il Centro di Sonologia Computazionale dell'Università di Padova come compositore e ricercatore.
Ha, finora, ultimato varie ricerche finalizzate all'impiego della tecnologia informatica in campo musicale e composto opere, sia di Computer Music che di tipo multimediale, eseguite e radio-diffuse in Italia e all'estero (Europa, America, Est europeo).
Ha ricevuto commissioni da parte del LIMB-Biennale di Venezia (1980 - composizione "The Silent God") e dalla RAI (1982 - composizione "Trasparenza").
E` stato selezionato per la partecipazione alla prima edizione della manifestazione "Venezia Opera Prima".
Ha ottenuto il 1° premio al Concorso Nazionale di Musica Elettroacustica "Città di Abbadia S. Salvatore 1985" con la composizione "Wires".
Le sue opere "Winter Leaves", "The Silent God" e "Landing" hanno ottenuto menzioni al 9° e 11° International Electroacoustic Music Awards di Bourges.
Ha partecipato, con proprie opere, alle manifestazioni della Biennale di Venezia negli anni 1980, 1982, 1986, 1989.
In qualità di esecutore tecnico all'elaboratore ha realizzato l'opera "Parafrasi" e la parte su nastro di "Fantasia su roBErto fABriCiAni", entrambe composte da Aldo Clementi, "Canzona Veneziana" di Joel Chadabe e "Elettronico" di Franco Donatoni (parte dell'opera "Atem"). Con A. Vidolin e S. Sapir, ha inoltre collaborato alla realizzazione della parte di musica informatica ed alla messa in scena delle prime due versioni del "Prometeo" di Luigi Nono allestite in Italia (Venezia 1984, Milano 1985).
Ha pubblicato articoli su varie riviste del settore e tenuto conferenze in varie sedi. A partire dal 2007 è titolare della cattedra di Musica Elettronica presso il Conservatorio Bonporti di Trento.


organizzazione: Associazione Culturale Libera Mente