Imboscata a tarda sera

Luciano Civettini | Monet. Fantasmi, anemoni e ninfee

Mostra

Luciano Civettini torna con un duplice evento espositivo in Santa Maria dove si è tenuta la sua prima mostra, 25 anni fa. Lo fa con un progetto in corso da tre anni, nel quale i disegni si sovrappongono gli uni sugli altri in sequenze narrative ed emotive e si aprono ad un dialogo serrato con le tele e le carte recenti e più datate.

 
La sera, tema caro all’artista, è un’occasione per confondere i contorni e tendere un’imboscata. Un agguato, un tranello delle immagini che mentre si depositano sulle diverse superfici evocano ombre e vicende che appartengono molto spesso a personaggi della storia dell’arte che appaiono in notti stellate o in nature morte quasi monocrome richiamandosi a vicenda e generando inattesi collegamenti le une con le altre.

Da sempre la passione per la storia dell’arte ha portato Civettini a rielaborare i temi e le vicende dei grandi artisti: da Fragonard, genio assoluto del Settecento, ai pittori impressionisti. Le letture, le biografie e le recensioni che l’artista consuma quotidianamente, hanno composto uno strato di dati e informazioni sulle quali lavora componendo e scomponendo relazioni e immaginari. La ricerca si focalizza soprattutto sugli elementi meno accademici e più quotidiani, tra atelier, amicizie e legami famigliari e professionali, alla ricerca di una storia dell’arte intimistica nella quale affondare la propria vicenda artistica, riconoscersi, confondersi.

Una delle figure della storia dell’arte che Civettini ha più interrogato è quella di Monet, unitamente al rapporto di quest’ultimo con i grandi del suo tempo. Ne ha indagato la passione per certi colori (il violetto per esempio), i suoi rapporti con gli altri del gruppo e gli intellettuali e poeti del suo tempo. E i suoi fantasmi.

Affiora attraverso le opere in mostra soprattutto la passione per quel periodo della storia dell’arte nel quale Civettini riconosce i germogli (titolo peraltro di una serie di carte esposte) dell’arte contemporanea e dal quale allo stesso tempo attinge una visione del mondo poetica.

Alla corniceria Santa Maria e nella chiesa di Sant’Osvaldo sono esposti lavori che rappresentano i diversi stili praticati dall’artista: dal pop surrealismo alla pittura più astratto/figurativa. Alla corniceria una selezione di tele del passato mentre nella chiesetta sconsacrata saranno esposte tele e carte più recenti, oltre ad un intervento site specific sull’altare.

La doppia esposizione ripercorre così le tappe più significative di un’intensa e vivacissima produzione artistica che copre oltre un quarto di secolo tratteggiando la continiutà e l’uniformità tematica di tecniche e ricerche ben distinte e all’apparenza inconciliabili. Ecco il perché del titolo. Un’imboscata più vicina alla sorpresa, dopotutto.

L’esposizione inaugurerà venerdì 29 settembre alle ore 18.30 con una chiacchierata insieme agli artisti Laurina Paperina e Federico Lanaro e con il dj set di Everet Parisi.