In viaggio con Mozart

Mostra

Ala Città di Velluto. Mozart musicista viaggiatore

Esposizione dedicata al “Musicista viaggiatore” con strumenti musicali e la “messa in scena” di ambienti d’epoca e degli oggetti che accompagnavano i musicisti nei loro lunghi viaggi attraverso l’Europa.
I pianini da viaggio provengono dal Museo del Pianoforte Antico di Ala. Sono strumenti preziosi, restaurati nel loro antico splendore che hanno quindi ritrovato il fascino della loro voce.

Musica e viaggio: ieri come oggi un binomio irrescindibile. Non solo quale metafora dei luoghi fantastici che l’anima visita sulle ali del suono. Soprattutto, e più in concreto, in considerazione del fatto che il cantante, lo strumentista e il compositore di vaglia hanno sempre dovuto muovere incontro ai loro committenti e al loro pubblico. Una realtà, questa, esemplata al massimo grado dalla vicenda biografica di Wolfgang Amadeus Mozart, che in viaggio ha trascorso complessivamente oltre dieci anni, vale a dire quasi un terzo della sua concisa esistenza.
All’enfant prodige salisburghese le prime escursioni fuori casa (fra i sei e i quattordici anni d’età) valgono l’acclamazione a virtuoso della tastiera e del violino, premessa necessaria per poter accedere alla professione di compositore, allora vincolata all’assunzione presso una corte o una municipalità, oppure alle commissioni ricevute da nobili e teatri.Le partenze successive si devono in effetti allo scopo di procacciarsi l’una o le altre e di sovrintendere alla messa in scena delle sue opere. Esibirsi al clavicembalo e al pianoforte in pubblico concerto o nei salotti dell’aristocrazia rimarrà comunque per lui un’occupazione organicamente connessa al viaggio.
Ma a quell’epoca percorrere il mondo è anche l’unico modo per sfuggire gli angusti limiti della vita di provincia e allargare la propria dimensione mentale. Mozart stesso lo sostiene con forza in una lettera inviata al padre da Parigi nel 1778: «le assicuro che le persone che non viaggiano (intendo coloro che coltivano le arti e la cultura) sono di fatto creature miserabili [...]. Una persona di talento mediocre rimarrà tale, che viaggi o meno; ma una di talento superiore (il che, senza offendere Dio, non posso negare di possedere) va in rovina
se resta sempre nello stesso posto».
Nel Settecento d’altra parte viaggiare era estremamente impegnativo. Richiedeva ingenti somme di danaro e assorbiva una grande quantità di energia fisica e psichica. Imponeva attenzione ininterrotta per tutte le implicazioni pratiche, quali la scelta dei mezzi di trasporto e dei compagni di viaggio, l’incombere di malattie, il rispetto delle convenzioni sociali, l’assoggettamento a usi locali diversi. Nessuno dei biografi di Mozart manca di suggerire come il suo insistito peregrinare possa essere addotto a concausa della sua precoce scomparsa.
Marco Di Pasquale

L’allestimento della mostra Mozart musicista viaggiatore ha un’impostazione prevalentemente scenografica, perchè è con la suggestione delle immagini che si vuole coinvolgere il visitatore nell’universo del viaggio con il susseguirsi delle immagini di vita vissuta alla fine del Settecento.
Vengono ricreate le situazioni in cui il nostro illustre viaggiatore si è spesso trovato, visto che ha viaggiato per la maggior parte della sua vita. Ecco quindi concretizzarsi, a palazzo de’ Pizzini, in una suggestiva atmosfera, la fermata di sosta per le carrozze, la sala dei concerti e l’anticamera del salone di un palazzo, le stanze della composizione, del gioco e di una locanda; inoltre, con una serie di immagini dell’epoca, si espongono le carte e le mappe stradali, i disegni di carrozze e alcune curiosità, in un allestimento tutto bianco, per immortalare quegl’istanti, come in una sequenza di fotogrammi in bianco e nero, mentre vengono messi in luce gli strumenti musicali da viaggio, il filo conduttore di tutta l’esposizione, del musicista viaggiatore Wolfang Amadeus Mozart.

Riccardo Ricci


organizzazione: Comune di Ala