In viaggio con le muse
In viaggio con le muse è il cammino che il Mart propone al suo pubblico attraverso la propria Collezione permanente. Un percorso nellarte del XX secolo a partire dalla prima grande avanguardia storica del Futurismo, fino alle esperienze più avanzate della ricerca contemporanea americana.
Nel nuovo allestimento del museo sarà finalmente possibile vedere i risultati di un lavoro decennale di contatti e di relazioni con il mondo del collezionismo pubblico e privato, nazionale ed internazionale, che ha reso possibile, accanto agli investimenti del museo, la realizzazione di questa importante raccolta darte.
Il percorso prende avvio negli anni eroici del Futurismo con due capolavori di Carrà - Ciò che mi ha detto il tram (1911) e Il Movimento del chiaro di Luna (1910-11) - per passare poi al momento più intenso e creativo della Ricostruzione futurista dellUniverso, che vede protagonisti Balla, Depero e Prampolini. Nelle sale è un susseguirsi di esperienze, dalle scenografie per il teatro alle opere sulla scrittura (dai Numeri innamorati di Balla (1920) ai collages di Severini e di Baldessari e allonomalingua di Depero), e di suggestioni che hanno come punto focale il teatro: per i Futuristi dellera postboccioniana il luogo più stimolante della loro ricerca. Il visitatore può attraversare lesperienza di Depero e la sua relazione con il mondo russo grazie alla ricostruzione della scenografia per Le chant du Rossignol del 1916 (forse distrutta dallo stesso Depero e ricostruita nei primi anni Ottanta) e con la rivista delle marionette dei Balli Plastici (1918). La prima parte si conclude con il Balletto Triadico di Oskar Schlemmer, una grande messa in scena dei primi anni Venti legata al mondo della Bauhaus tedesca.
Al centro della seconda parte di questo Viaggio con le muse è stata messa la straordinaria figura di Giorgio de Chirico con tre capolavori che, simbolicamente, sembrano indicare le strade della ricerca italiana tra le due guerre.
La matinée angoissante del 1912 apre alla metafisica; La commedia e la tragedia del 1926 sviluppa le tematiche melanconiche del primitivismo e dellarcaismo; e Les deux nus (1926), Castore e Polluce, gemelli della costellazione dello Zodiaco nella loro veste classica, ci introducono infine al filone del classicismo italiano, dal Novecento alle aperture surrealiste di Savinio ed alle mitologie del quotidiano di Carrà e de Pisis. Il grande interrogativo dellenigma metafisico trova poi un coerente itinerario con il colloquio dei Sette Savi di Fausto Melotti e con la
grande sala del silenzio delle nature morte di Giorgio Morandi, qui rappresentato da venti straordinari dipinti della Collezione Giovanardi, oggi in deposito al Mart.
La seconda parte del Novecento, al di là delle esperienze dellinformale italiano con alcuni straordinari pezzi di Alberto Burri e Lucio Fontana, si allarga alle esperienze internazionali della Pop Art, dellarte povera e dellarte minimalista, concludendo il viaggio con la ricerca americana degli anni Ottanta e Novanta, ben rappresentata dal deposito del Conte Giuseppe Panza di Biumo.
La collezione permanente del Museo si è costituita nel 1987, anno di fondazione del Mart, con il patrimonio proveniente dalle pubbliche raccolte darte del XIX e XX secolo della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Trento e del Comune di Rovereto. La collezione si è sviluppata in questi ultimi dieci anni in sintonia con il progetto e la costruzione della nuova sede del Mart a Rovereto, opera dellarchitetto Mario Botta e dellingegner Giulio Andreolli. Dipinti, sculture, installazioni, disegni, grafica, ma anche fotografia, fashion, oggetti di design, scenografie, costituiscono lattuale ricchezza del patrimonio del Museo: oltre 7000 opere che si rispecchiano nella varietà altrettanto significativa dei fondi storici conservati nellArchivio e nella Biblioteca del 900 - il settore degli studi specialistici del Mart - dove in questi anni sono convogliati (oltre 60.000 carte) preziosi fondi relativi alla storia dei movimenti artistici italiani di maggior rilevanza internazionale, il Divisionismo, il Futurismo, la Poesia Visiva, oltre a nuclei specialistici di disegni, maquettes e carteggi di architettura italiana del XX secolo. Lincremento e soprattutto la qualificazione delle raccolte del Mart sono stati possibili grazie al lavoro della Direzione scientifica del Museo, dei Consigli di Amministrazione e dei vari Collegi dei Revisori dei Conti, che in questi anni si sono succeduti alla guida del Mart, dei Comitati Scientifici che hanno lavorato con la Direzione per costruire un progetto culturale di alto profilo scientifico, della vigile collaborazione con la Presidenza della Provincia Autonoma di Trento e con il suo Servizio Attività Culturali, che hanno sostenuto questo progetto, condividendone le scelte. Ma è stata soprattutto la straordinaria collaborazione di collezionisti privati e di Fondazioni italiane e straniere che, con donazioni e depositi a lungo termine, hanno permesso al Mart di dare organicità alle proprie raccolte, riqualificando alcuni settori fondamentali del suo collezionismo, e di ampliare i propri percorsi espositivi attraverso il XX secolo, con sale dedicate alla ricerca artistica internazionale.
Il Museo ringrazia i collezionisti fondatori:
Andrea Accornero, Cristiana Curti Aspesi, Michele Cangiani, Gianni e Maria Teresa Iacucci Cangiani, Giuseppe e Rosa Giovanna Panza di Biumo, Paola e Marta Giovanardi, Marta Melotti, Ada e Massimo Crali, Elisabetta, Paola e Franchi, Paolo Della Grazia, Ileana Sonnabend, Paola e Lorenzo Spreafico, Alessandro Grassi, Antonella Sanfilippo, Giovanola e Ivan Novelli, Giuliano Gori, Minnie Ticò, Paolo Vallorz, Iaina e Raman Schlemmer, Lia Rumma, Ettore Sottsass jr., Volker Feierabend, Domenico Talamoni, Grazia Schmid, Piero Marinoni, Gina e Romana Severini, Massimo e Cornelia Carrà;
e le istituzioni:
VAF- Stiftung, Francoforte; Fondazione Alberto Burri, Città di Castello; Fondazione Lucio e Teresita Fontana, Milano; Archivio Fausto Melotti, Milano; Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto; Casse Rurali del Trentino; Provincia Autonoma di Trento; Comune di Trento; Comune di Rovereto