Inaugurazione della cappella di San Luigi Gonzaga
È giunto a termine, dopo quasi due anni di impegno, il lavoro di recupero e restauro della cappella di San Luigi Gonzaga, nell’omonima località (San Luigi) alla Maza, realizzato gratuitamente dal Gruppo Alpini di Tenno e da altri volontari, guidati dall'architetto Gianluca Nicolini (progetto e direzione lavori) e con la collaborazione del noto scultore Livio Tasin (che ha ricostruito la parte di volta crollata). L'Amministrazione comunale ha stanziato un contributo di 15 mila euro per i materiali. Domenica 21 giugno a partire dalle ore 11 si tiene la cerimonia d'inaugurazione, che inizia con la Santa Messa officiata da don Bruno Bombarda, presenti il sindaco Alessandro Betta e la Giunta comunale, oltre agli artefici della rinascita e ai proprietari della cappella.
«Ricordo durante la scorsa consiliatura Nando Miorelli e il suo sogno di recuperare la cappella di San Luigi – dice il sindaco Alessandro Betta – un sogno che ha fatto partire un cammino e che ha coinvolto e appassionato tante persone, lasciandoci, ora che Nando non c'è più, non solo un frammento della nostra memoria recuperato al culto e al nostro patrimonio collettivo, ma anche un'eredità importante: quella del suo buon esempio d'impegno civico, di dedizione per la causa comune della collettività».
«Grazie alla disponibilità dei proprietari, e in particolare alla sensibilità di Angioletta e Ferdinando Miorelli, nel 2012 si è iniziato a parlare di un possibile recupero dell’edificio sacro – dice l'assessore alla cultura Stefano Miori – almeno per quanto possibile. Non si trattava di recuperare un bene di particolare pregio artistico, ma certo di salvaguardare un manufatto prezioso per la memoria storica del territorio, di una frazione della cui esistenza, vista la demolizione di tutti gli altri edifici che vi si trovavano. Rimane solo questa traccia. Tra le tantissime persone da ringraziare, e alle quali esprimere la nostra ammirazione, c'è anche don Bruno Bombarda, il cui contributo è stato rilevante. E grazie al quale presto la cappella sarà benedetta, recuperandola quindi anche al culto e alla preghiera».
Massimiliano Floriani, assessore alla cultura al tempo della decisione d'iniziare il recupero, oggi consigliere comunale, ricorda che la cappella si presentava in condizioni pessime, parzialmente crollato e invaso di vegetazione: «Non essendo tutelato, i proprietari avrebbero potuto demolirlo – spiega – e invece hanno accettato d'impegnarsi, per la loro parte, in quest'opera di recupero. Oltre all'Amministrazione comunale, anche alcuni cittadini e la Cassa Rurale Alto garda hano offerto dei contributi per i materiali e l'arredo».
I lavori di recupero sono partiti nel 2013, seguiti e curati dall’infaticabile Ferdinando «Nando» Miorelli, desideroso di ricordare con questo progetto il figlio Stefano, prematuramente scomparso. E ora torna quindi alla comunità, con questo piccolo luogo di culto, un pezzo di storia e di tradizione che rischiavano di andare perduti per sempre. La cappella, di modeste dimensioni e di fattura semplice, si trova a lato dell’antica strada della Maza che saliva a Nago, ancora percorribile, e di quella, non più esistente, che portava a Torbole lungo la riva sinistra della Sarca. Un tratto di viabilità ora di fatto abbandonato, ma che nell’antichità costituiva una delle principali vie di comunicazione del territorio, tanto che sembra ospitasse, vicino alla chiesa di San Luigi, la stazione di posta per il cambio dei cavalli.
Costruita nel 1779 quale ex voto della famiglia Marosi, era oggetto di devozione non solo per le poche famiglie che stabilmente abitavano in quel luogo, ma anche per gli abitanti dell’Oltresarca, in particolare delle frazioni di Vignole, Bolognano e Pratosaiano. Gli atti visitali del 1827 la descrivono in eccellente stato e dotata di tutto il necessario per celebrare le messe: un calice, i paramenti, i camici e i messali. E l’usanza di queste celebrazioni si protrae anche per buona parte del Novecento. A partire dalla fine degli anni Sessanta, con la vendita delle case d’intorno e poi la loro demolizione, la chiesa è stata via via abbandonata, fino ad essere ridotta a poco più di un cumulo di macerie.
Dopo due anni di impegno, la chiesetta si può dire salva e viene riconsegnata alla comunità arcense con una solenne cerimonia che è stata voluta nella ricorrenza di San Luigi Gonzaga, il 21 giugno. L’unico rammarico, in questa bella storia di volontariato, passione e sensibilità storica e civica, è dato dalla scomparsa, intervenuta nel frattempo, sia di Angioletta, che di Ferdinando Miorelli. Non hanno potuto vedere la fine del loro impegno e la realizzazione compiuta del loro progetto. Ferdinando in particolare, scomparso nel gennaio 2015, aveva già ideato e programmato la cerimonia di fine lavori, dopo essere stato il sostegno ed il punto di riferimento di tutti i volontari che erano accorsi ad aiutare; tutti lo ricordano per il vettovagliamento e per le sue grandi doti di motivatore, oltre che di lavoratore, all’interno di questo gruppo di persone. Anche se non presente in persona, sicuramente il 21 giugno Ferdinando sarà nel cuore di tutti coloro che hanno lavorato per la conclusione di questa bella impresa.
organizzazione: Comune di Arco