International Troubadours

Musica jazz

Sonata Islands Festival

Trio Alberto Turra
Alberto Turra chitarra e voce
Davide Tedesco contrabbasso e voce
Alberto Pederneschi batteria e percussioni
Presentazione del disco Sacred Ground

I trovatori sono l'ultima stirpe di musicisti/poeti che l'europa ricorda in quanto mistici dediti in principio (in epoca pagana) al culto della madre terra poi modificatosi nel culto della madre santa (in epoca cristiana) e poi ancora nel culto dell'amor cortese. In questa epoca la madre terra reclama (ri-chiama) la nostra attenzione. International Troubadours è un open duo (Alberto Turra e Davide Tedesco) ed ha all'attivo un disco intitolato 'Perché il vento non tace' con la partecipazione alla voce di Sarah Demagistri. Il secondo disco intitolato 'Sacred Ground' vede la partecipazione alla batteria di Alberto Pederneschi. Il suono del trio cerca la sua ispirazione in realtà come Masada trio (violino, cello, contrabbasso), Bill Frisell trio, l'Experience di Hendrix, Charming Hostess e Cosa Brava di Fred Frith. Jazz_core con nuances balkan_funk.

Ne scrive Michele Chisena su allaboutjazz.com
Chi erano i trovatori? Più o meno gli antesignani medievali degli attuali cantautori. Chi sono, invece, gli International Troubadours? Un open duo, tutto italiano (Alberto Turra e Davide Tedesco) che si è già messo in evidenza con il disco d'esordio Perché il vento non tace.
Non suonano con la viella. Non cantano le loro liriche in lingua d'oc. Sono cavalieri elettrici, invece, che affidano i loro proclami a una Fender o a un Shakuhachi (un flauto diritto giapponese), a un contrabbasso o a una batteria preparata. Tutto qui? Non proprio. Perché il loro secondo lavoro, Sacred Ground, porta con sé un messaggio ben preciso.
È come uno scrigno che svela i segreti ad ogni ascolto. L'iniziale "Calli" ha un sapore ancestrale: è come se osservassimo con nostalgia e disperazione dallo spazio quel che rimane del nostro pianeta terra. Turra con la sua chitarra elettrica introduce un tema arpeggiato, prima di spaziare nell'effettistica dagli aromi lunari e prima ancora di spingersi in crescendo distorti. Le percussioni di Alberto Pederneschi e il contrabbasso di Tedesco sorreggono le escursioni come se volessero respingere la forza di gravità.
È uno scenario suggestivo che prosegue con gli echi jazz rock di "Cuore di bue," quelli più arcigni e free di "Balcano," a metà strada tra il tempo sospeso della cortesia medievali e le spinte moderniste dell'elettricità. Il jazz pieno di brio e ambrato di folk di "Hijacking" e quello riflessivo di "Col di lana".
Vale davvero la pena di ascoltare questi "trovatori elettrici". Vi sveleranno i segreti di un mondo di suoni che sembrava perso nel tempo.


organizzazione: Ensemble cameristico Sonata Islands