Io sono del mio amato: storia di una famiglia ultraortodossa
di Annick Emdin
Un libro fortemente consigliato a coloro che hanno visto ‘Shtisel’ o ‘Unorthodox’ (o a quanti abbiano amato i romanzi di Chaim Potok).‘
"Io sono del mio amato" di Annick Emdin è la storia di due generazioni (nonno e nipote) di una famiglia ultraortodossa a confronto, fra tradizione e modernità.
Gerusalemme, 1995.
Nel quartiere ultraortodosso di Mea Shearim abita Levi Kogan che ha sempre vissuto secondo le tradizioni e le norme religiose della comunità charedi per volontà di nonno Chaim, di cui è il nipote prediletto.
Un giorno Levi fa un incontro che gli cambia la vita: Yael, una giovane soldatessa, lo salva da un attentato e il ragazzo, colpito dall'episodio, sente forte l’impulso a impegnarsi nella difesa del suo Paese.
E s’innamora proprio di Yael, tanto diversa da lui e dal suo ambiente: una ragazza non religiosa che fuma, indossa pantaloni corti, non sa cucinare e maneggia le armi…
Seguire il cuore vuole dire essere espulsi dalla comunità charedi e dalla propria famiglia; soprattutto significa deludere nonno Chaim, che Levi stima più di chiunque altro.
E così, le scelte del ragazzo sono messe a confronto con il racconto di un’altra vita, una vita segreta, quella di Chaim che inizia in una sperduta cittadina ucraina nel 1941, il giorno del suo matrimonio. Una giornata in cui il suo destino verrà sconvolto bruscamente in un modo inimmaginabile.
Una storia di padri, figli, dei loro segreti, dei loro conflitti e di quanto sia necessario derogare le rigide norme dettate dalla religione
partecipazione gratuita on line