Itinerari jazz a Trento e Rovereto 2008

“La musica rappresenta una continua rinascita, una scoperta, un modo di vedere le cose al di là delle apparenze. Riesce ad abbattere le barriere, superare la politica e le differenze razziali riuscendo a far percepire, attraverso vibrazioni vitali, l’inafferrabile suono che madre terra trasmette ai propri figli”.
Quando Louis Armstrong faceva queste affermazioni, aveva in mente un concetto di musica che poi ha informato tutto il prosieguo della sua vita artistica, cioè un misto di vitalismo musicale fortemente legato alla terra ed alla tradizioni.
La XII edizione della rassegna roveretana di Itinerari Jazz conferma la sua linea positivamente collaudata nel corso di questi anni, che consiste nella proposta di artisti e gruppi tra i più rappresentativi appartenenti alle diverse aree espressive in cui è possibile identificare oggi, il variegato panorama della musica afro-americana. Gli artisti invitati sono americani ed europei, ma è presente anche, ai massimi livelli, quella componente italiana che da anni riceve entusiastici attestati di stima e considerazione anche dalla critica internazionale.
Molto importanti, infine, sono le sinergie e la fattiva collaborazione instauratasi con il MART di Rovereto in occasione della importante mostra Il secolo del Jazz, che avrà inizio il 14 novembre prossimo e che vede Itinerari Jazz partner privilegiato di questa interessante operazione culturale.
Era l'inizio del ventesimo secolo quando tra jazz e pittura è Iniziata una originale ed imprevedibile relazione, dovuta al crescente interesse che entrambe queste forme d'arte mostravano per il ritmo e l'lmprovvisazione istantanea. Questa avventura fu pIena di ricadute per le arti in generale e andò molto al di là della serie di aneddoti che spesso accompagnarono gli incontri tra jazzisti e pittori. Molti di questi dipingevano traendo direttamente spunto da opere di jazzisti, ricordiamo solo il monkiano "Misterioso" illustrato da De Chirico o il "Free Jazz" di Ornette Coleman riconoscibile in Jackson Pollock. Altri hanno dipinto copertine di famose incisioni discografiche o ancora hanno eseguito ritratti di importanti musicisti, coni quali condividevano, talvolta, esperienze di vita comunitaria. Con Il passare degli anni l'interazione tra musica jazz e pittura si è ulteriormente consolidata sino a promuovere delle "lilve performances" in cui il musicista ed il pittore partecipano contemporaneamente al momento creativo, producendo un evento che non è pia solo musica e pittura, ma qualcosa che perviene ad un punto di sintesi persino più alto della loro stessa somma. Prendendo spunto dalla mostra "Il secolo del Jazz" allestita in autunno presso il museo MART, gli Itinerari Jazz 2008 presentano a Rovereto tre formazioni le cui concezioni musicali e l'approccio all'"improvvisazione", esaltano lo scambio esistente tra jazz e pittura. I colori presenti nella musica di Henry Threadgill, il "movimento" ritmico -armonico che caratterizza il gruppo di Michel Portal e il rigore formale con il quale Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani affrontano una pietra miliare della storia del jazz come Kind of Blue, evidenziano come il mondo del suoni e quello del colori abbIano, pur nella diversità delle tecniche esecutive, moltissimi punti in comune.
Vincenzo Costa