Jan Knap. Opere recenti
Inaugura giovedì 20 dicembre 2007 alle ore 18.30, Opere recenti la personale di Jan Knap presso lo Studio darte Raffaelli di Trento. Lesposizione, che presenta una ventina di inconfondibili lavori dellartista ceco, rimarrà aperta fino al 10 febbraio 2008.
Quella di Jan Knap È unarte fortemente legata al suo vissuto. La sua è una formazione da scultore da cui deriva la sua predilezione al rigore formale e alla presenza volumetrica degli elementi nella scena. Unesigenza di normalità che gli ha imposto di contrapporsi agli arzighigoli dellarte concettuale che è imperversata tra gli anni Sessanta e Settanta. Unopposizione che lo spinge a fondare nel 1979 il gruppo Normal assieme ad altri due artisti (Milan Kunc e Peter Angermann) promulgando una pittura che avesse ancora i canoni della bellezza. A New York fa lillustratore con una vena satirica, ma studiando filosofia e teologia a Roma, questa vena lascia il posto alliconografia che conosciamo.
Pura e semplice, larte di Jan Knap rende partecipe lo spettatore di un coinvolgimento intimo sempre più raro nellarte contemporanea, perché richiede un sistema percettivo affatto cavilloso, tanto è lampante. I suoi lavori sono davvero alla portata di tutti perché arrivano dritti al cuore. Emerge una religiosità particolare perché bloccata un attimo prima di diventare aulica e sublime. Le sue Madonne sono innanzitutto donne, protette da posture canoniche che rimandano alle figurazioni sacre della pittura pre-rinascimentale italiana e tedesca; ma sono le ambientazioni, che solo da alcuni particolari si intuiscono contemporanee, che distanziano la scena da rimandi prettamente ecclesiastici di stampo antico. La donna di Knap è una ragazza qualunque, protagonista di una scena che più che sacra ècampestre e intimamente domestica allo stesso tempo e per tale motivo sempre attuale. Altro ruolo fondamentale lo hanno i bambini che nei suoi quadri si alternano il ruolo ora di cherubino, ora di Gesù bambino. Linfanzia è un soggetto particolarmente caro allartista perché rappresenta quellinnocenza che ben presto, già dalladolescenza, è destinata ad esaurire la sua vitalità e che è simbolo di una famiglia il cui ruolo nelle sue opere emerge ancora nella sua solidità. Poco importa se non si riesce a identificare cronologicamente la scena, in quanto, nonostante alcuni particolari che riescono a confondere la nostra percezione, come le aureole che ogni tanto compaiono dietro ai personaggi, tutto ha la funzione di avvicinarci a una eterna e perfetta quotidianità da contemplare col cuore in mano.
Nei suoi lavori ogni elemento converge alla certezza che il sacro, lintimità, lamore più puro è sempre attuale e affatto mutato nei secoli. benché semplice, è unarte che riesce a commuovere perché ci rende consci che stiamo perdendo qualcosa per strada, rimbambiti da una contemporaneità basata esclusivamente sul flusso del tempo, perché lamore, gli affetti e i piccoli miracoli quotidiani pieni di gioia sono a fianco di noi, e troppo spesso ce ne scordiamo. Bisogna saperli carpire e paradossalmente la pittura normale di Jan Knap ce ne dà la possibilità.
Jan Knap nasce a Chrudim (ex-Cecoslovachia) nel 1949; dopo Dusseldorf, New York, Roma, Colonia, Modena, vive e lavora attualmente a Zelec (Repubblica Ceca).