Jim Hall - Charlie Haden Duo
Il duo nel jazz mette alla prova al massimo grado la sensibilità e la capacità di porsi in gioco dei musicisti coinvolti, collocandoli in un campo pieno di insidie, dove lo spazio non è quello aperto alle scelte personali del solo e non è nemmeno quello rassicurante in cui una solida sezione ritmica stende una rete sotto all'improvvisatore. Possiamo dire che la capacità di un musicista di essere creatore istantaneo è messa qui allo scoperto. Per questo, da quando Louis Armstrong ed Earl Hines diedero vita nel 1928 al primo incontro di questo tipo documentato da registrazione, la situazione del duo è stata ampiamente praticata e resa efficace in tutte le sue potenzialità dai musicisti più coraggiosi e avventurosi. Da coloro che sanno mettersi in gioco e che sanno ascoltare mentre producono musica, sanno inserire architetture ardite nelle loro costruzioni, ma sempre in grado di offrire un'immediata chiave di lettura al loro interlocutore diretto.
Jim Hall e Charlie Haden, prima di incrociare felicemente i propri strumenti nel disco "Jim Hall and Basses", registrato nel 2001, hanno praticato con numerosi partner questa sfida, sempre ai massimi livelli. Il chitarrista lo ha fatto in splendide registrazioni con il piano di Bill Evans, poi di recente con Pat Metheny. Il contrabbassista è stato particolarmente prolifico in questo senso, costellando la propria discografia di incontri memorabili con Ornette Coleman, Alice Coltrane, Keith Jarrett, Paul Motian. Ma certamente ambedue hanno avuto un'attenzione particolare per l'intreccio delle corde di chitarra e contrabbasso, dando vita l'uno ai frequenti incontri con Ron Carter e in seguito con Dave Holland, Scott Colley, George Mraz, l'altro alle rimarchevoli fusioni con Metheny e Bill Frisell.
Probabilmente il motivo di questa propensione sta nel fatto che ambedue i musicisti si muovono in un campo altamente poetico, per cui il rapporto con un altro strumento dalle dinamiche delicate, dall'espressività intensa ma non invadente, esalta e stimola le caratteristiche introspettive, anticonvenzionali delle due personalità. Dunque un incontro che promette tensioni e contrasti sfumati, giocati spesso sul sottinteso e sul fine contrappunto. Senz'altro un incontro al vertice.