Jomi, Jomi
Canti ebraici e yiddish in lingua originale per coro, violino e chitarra con letture di storielle ebraiche (Witz) e narrazioni di vicende ebraiche locali
“JOMI, JOMI” per il ‘Rosh haShanà’ (Capodanno ebraico)
Canti ebraici e yiddish in lingua originale per coro, violino e chitarra con letture di storielle ebraiche (Witz) e narrazioni di vicende ebraiche locali.
Con: Coro Anthea, Vittorio Passerini violino, Mauro Tonolli chitarra, Quinto Canali direttore e narratore.
Al termine, da stretta osservanza ebraica, convivio augurale con mele e miele dal Monte Baldo strettamente bio. Ingresso libero.
La presenza degli ebrei a Mori è documentata dal ‘400. Giunti al seguito dei veneziani, facilitarono finanziariamente le loro attività favorendo anche i processi della nuova economia lagarina. La comunità ebraica moriana deve aver raggiunto una certa consistenza ed importanza se il 12 agosto del 1600, Fortunato, Signore e Barone di Madruzzo, Avio e Brentonico, assegna a ‘Sansone figlio di Grassone de Sacerdoti Hebreo di Mori per sé et heredi suoi et compagni’ il ‘Privilegio’ di ‘prestar danari ad interesse nella nostra Giurisdittione de’ Quattro Vicariati’. Il ‘Privilegio’ è costituito da un contratto di 24 capitoli, nel quale, oltre al ‘Diritto d’usura’ (si tratta del primo ‘statuto’ conosciuto di banca locale), si regolamentano dettagliatamente i comportamenti tra ebrei e cristiani.
A Mori esiste in via Mirabella un nucleo di case ancora denominate ‘Il ghetto’, effettivamente il luogo di residenza degli ebrei moriani fino a fine ‘600. Il Coro Anthea vi ritorna domenica 13 febbraio ad ore 20.30 in occasione del ‘Rosh haShanà’ (Capodanno ebraico) con lo spettacolo ‘Jomi, Jomi’, canti ebraici e yiddish in lingua originale per coro, violino (Vittorio Passerini), chitarra (Mauro Tonolli), letture di storielle ebraiche (Witz) e narrazioni di vicende ebraiche locali. Al termine, da stretta osservanza ebraica, convivio augurale con mele e miele bio dal Monte Baldo.
Ingresso libero