K-19. The Widowmaker

Harrison Ford e Liam Neeson sono i protagonisti di un film drammatico ambientato in quello che molti considerano il momento più pericoloso degli ultimi decenni. La storia è ispirata a un’agghiacciante circostanza che si è verificata nel 1961, nel periodo della Guerra Fredda, quando l'Unione Sovietica possedeva armamenti nucleari in grado di distruggere due volte il mondo, e gli Stati Uniti avevano una potenza atomica che avrebbe potuto distruggerlo dieci volte. L'unico meccanismo di pace era la sicurezza del reciproco annientamento, e la tensione era alta fra la popolazione. Agli scolari veniva insegnato come rannicchiarsi e ripararsi sotto i banchi, mentre i loro genitori costruivano rifugi nel cortile dietro casa, e ogni nazione continuava ad aumentare il proprio arsenale… aspettando chi avrebbe colpito per primo.
K-19: The Widowmaker non è un film sulla guerra, ma sul coraggio che ci vuole a non entrare in guerra. È sul cuore, la mente e il potere militare. È su un mondo in cui la tecnologia è sovrana e il sacrificio in nome della sicurezza nazionale è frequente, è sul senso del dovere che un soldato prova nei confronti della patria e dei suoi concittadini e sul carico di responsabilità che un leader sente per quelli che prendono ordini da lui. E infine è su quante tragedie possono succedere in tempo di guerra o in qualunque momento, per caso, per l'incepparsi di un macchinario… o per errore umano.
Ispirato a un fatto realmente avvenuto, il film racconta l'eroismo del capitano Alexei Vostrikov (Harrison Ford) che, al culmine della Guerra Fredda, riceve l'ordine di sostituire il capitano Mikhail Polenin (Liam Neeson) al comando del sottomarino nucleare K-19, e di metterlo a disposizione, anche se non è ancora pronto, per il viaggio inaugurale, a ogni costo.
Ma Vostrikov, Polenin e il leale equipaggio del K-19 non immaginano neppure cosa ci si aspetta da loro. E non sanno quale potrebbe essere il prezzo del fallimento, per loro stessi e per il mondo intero, quando un reattore nucleare va in avaria, minacciando un’esplosione che sicuramente ucciderebbe tutti quelli a bordo. Mentre scivolano silenziosamente nelle acque dell'Artico, è il coraggio dell’equipaggio e il comportamento responsabile di Vostrikov, nei confronti del suo paese e dei suoi uomini che salverà il K-19… evitando quello che sarebbe stato sicuramente un disastro nucleare.