Kawai a Ledro

Musica classica

9-19 agosto
Torna per il terzo anno in Valle di Ledro l’appuntamento con le stelle del pianoforte. Dal 9 al 19 agosto si svolgerà infatti la terza edizione di “Kawai a Ledro“, manifestazione patrocinata dall’Assessorato alla cultura della Provincia autonoma di Trento e dall'Unione dei Comuni della Valle di Ledro. Promotore dell'iniziativa è Roberto Furcht.

"Kawai a Ledro" è un'idea di Roberto Furcht. La sua storia si lega alla volontà, all'appoggio personale, alla passione e alla competenza organizzativa di questo animatore culturale generoso e lungimirante. Nipote di Rudolf, fondatore della fabbrica di pianoforti Schulze & Pollmann di Bolzano (1928) e creatore della Furcht & C. di Milano (1949), la più importante importatore italiano di strumenti giapponesi (di cui la Kawai è l'emblema, e il magnifi co gran coda da concerto che ascolteremo è il miglior testimone), Roberto non ha mai rinunciato a considerare il dinamismo musicalimprenditoriale la componente necessaria per una più ampia e altruistica opera di mecenatismo artistico. Un impegno sviluppato attraverso l'entusiasta sostegno a concorsi, stagioni di concerti e altre iniziative ideate per far conoscere i nuovi interpreti e ampliare il numero di persone che godono del piacere di amare la musica, se possibile facendolo suonando il pianoforte. Avere in Valle di Ledro una delle sue ricercate sigle concertistiche rimane un privilegio e un motivo di orgoglio.
Alla terza edizione, anche "Kawai a Ledro" comincia ad avere una storia. Piccola ma significativa. L'appuntamento pianistico che dal 2004 compare nelle manifestazioni ledrensi non è una consuetudine ferragostana qualsiasi. Intanto perché è già stato programmato un appuntamento straordinario fuori stagione: il 29 dicembre avremo come eccezionale ospite la pianista ucraina Anna Kravtchenko, vincitrice del Concorso Busoni '92. Secondo perché il numero dei concerti, grazie alla disponibilità e lungimiranza delle amministrazioni coinvolte e in considerazione dell'eloquente risposta del pubblico di valle, da quest'anno è salito a cinque. E l'inserimento di un raffinato programma cameristico (il secondo) non è casuale: indica la strada ambiziosa che la rassegna vorrebbe incrementare in futuro, con l'invito a gruppi e strumenti oltre il pianoforte.
Quattro anni fa "Kawai a Ledro", cioè un cartellone interamente dedicato alla letteratura pianistica classica, sembrava una presunzione; e forse lo era. Oggi è una realtà. Gratificata dal seguito del pubblico, suscita l'interesse di interpreti di nome e ruolo internazionali e qualifica in modo nettamente culturale il cartellone estivo.
Di ciò dà conto con chiarezza il programma 2007. Il tratto non ordinario dei programmi e la qualità degli interpreti, non più soltanto italiani, non ha bisogno di speciali presentazioni. Alcuni di loro sono oramai ospiti assidui per "Kawai a Ledro", altri hanno voluto esserci per la prima volta. Segno di considerazione e affetto per il nostro pubblico; di attenzione per un cartellone artistico che ha tutti numeri per ottenere rispetto anche fuori valle.
La serata inaugurale, ad esempio, propone un importante pianista giapponese, Akyoshi Sako: è qui per amicizia, certo, ma anche perché s'è entusiasmato avendo sentito la testimonianza dei colleghi venuti a suonare nelle scorse stagioni. E si offre agli spettatori senza pregiudizi, con un programma da pubblico adulto che si apre con la penultima Sonata di Beethoven: sintesi anzi monumento quasi testamentario, celebrazione estrema della scrittura sonatistica romantica, evocata e insieme trasfigurata, e ammantata di sapore antico nella grandiosa Fuga (idea e poesia geometrica tipicamente bachiana) che la conclude.

L'avvio così intenso e musicalmente proiettato al futuro di "Kawai a Ledro" trova riscontro ideale nella conclusione che Carlo Guaitoli affida alla versione solistica della gershwiniana Rapsodia in blu, ultimo pezzo romantico del novecento (basti pensare alle ampie volute melodiche delle sezioni centrali e al senso forte del racconto musicale), anche se impiantato sui ritmi e umori sonori negroafricani e moderni. Ma l'itinerario non è scontato, e gli autori 'nuovi' conseguono un profilo del pianoforte di grande libertà e fantasia.
Accanto a Chopin e ai compositori francesi, spicca il tracciato nel segno dell'iberismo novecentesco disegnato da Roberto Cominati o quello volutamente eclettico di Luca Trabucco (che prende la spinta da una delle Sonate beethoveniane più eleganti), e che precede il singolare quadrilatero compositivo (Liszt, Mendelssohn, Ginastera, Gershwin: autori per noi rari) pensato da Guaitoli.
Ancora sotto l'egida del romanticismo più caratteristico e notturno (Schumann) si apre il recital di Anton Dressler accompagnato da Boris Petrushansky che poi però vira al secolo scorso, con una scaltro bilanciamento tra i gesti quasi astratti di Berg e quelli esplicitamente disimpegnati di Poulenc, lasciando al cuore del programma la brillante creazione per solo clarinetto di Efrem Podgaiz, un compositore russo vivente, amico degli interpreti.
Angelo Foletto

P R O G R A M M A
9 agosto
Akiyoshi Sako
pianoforte

11 agosto
Anton Dressler, clarinetto
Boris Petrushansky, pianoforte

13 agosto
Roberto Cominati
pianoforte

14 agosto
Luca Trabucco
pianoforte

19 agosto
Carlo Guaitoli
pianoforte

29 dicembre
Anna Kravtchenko
pianoforte


organizzazione: Unione dei Comuni della Valle di Ledro