Kenny Wheeler, John Taylor, Chris Laurence Trio

Torna al festival del Garda Trentino il pianista inglese John Taylor, che già due anni fa, in occasione di un laboratorio musicale e di due splendidi concerti con Maria Pia De Vito e Ralph Towner, aveva dato un saggio della sua musicalità intensamente lirica e della sua originale vena di compositore e improvvisatore. In questa occasione lo ritroviamo con un vecchio compagno di tante avventure, il trombettista di origine canadese Kenny Wheeler, che fin dagli anni Cinquanta vive in Inghilterra e ha sviluppato la propria attività sia all'interno della scena più tradizionale, con Ronnie Scott e la Clarke-Boland big band, che accanto all'avanguardia più esuberante e radicale di John Stevens, Tony Oxley, Anthony Braxton. Nei loro incontri le due personalità artistiche si integrano con grande empatia e si muovono all'interno di un comune campo poetico, caratterizzato da intense linee melodiche, da un uso spregiudicato e molto originale delle armonie, dall'attenzione ai dettagli timbrici e alle dinamiche. Con il trio Azimuth, completato dalla cantante Norma Winstone, hanno dato vita nel '77 ad una delle formazioni più longeve e attive del jazz moderno, incidendo numerosi dischi e dando la propria personale visione di un jazz cameristico, sviluppato sull'intreccio equilibrato di suoni ed emozioni, di forme eteree e di solide architetture. Ma la loro collaborazione è stata intensa anche nei gruppi guidati da Wheeler, in particolare con il formidabile quintetto, che vedeva Mike Brecker ai sassofoni, Dave Holland al contrabbasso e Jack DeJohnette alla batteria.

Il trio che si esibisce a Malcesine, con il contrabbasso di Chris Laurence, è dunque l'ultima tappa di un sodalizio ricco di momenti rilevanti, che trova la sua origine nella registrazione effettuata nel novembre del 2001, in quell'occasione con il bassista italiano Riccardo Del Fra, intitolata "Overnight". La musica è composta in massima parte dagli stessi Taylor e Wheeler, affronta ancora più in profondità i tratti specifici dei due musicisti, pone in primo piano l'equilibrio tra parti scritte e splendide digressioni improvvisative, si muove con eleganza, celando dietro l'apparente spontaneità un raffinato lavoro compositivo.