L'Achille Lauro e la Notte di Sigonella
Incontro-dibattito su “La Notte di Sigonella” di Bettino Craxi
È lunedì 7 ottobre 1985 quando, dal cuore del Mediterraneo, rimbalza fino a Göteborg, in Svezia, un SOS dalla nave da crociera italiana “Achille Lauro”: 545 persone sono state sequestrate da un gruppo di terroristi palestinesi. La prima risposta del governo italiano è di carattere militare: prepararsi al peggio e attrezzarsi ad assaltare la nave. Ma il presidente del Consiglio Craxi, la cui prima preoccupazione è salvare gli ostaggi, vuole innanzitutto giocare le carte politiche e diplomatiche in suo possesso.
Dopo una lunga sequela di colpi di scena e di eventi drammatici, come l’uccisione di Leon Klinghoffer, un cittadino americano disabile, i terroristi vengono intercettati su un Boeing 737 dell’EgiptAyr da quattro caccia F-14 statunitensi e obbligati a dirigersi verso l’Italia. Ronald Reagan in persona chiede l’autorizzazione all’atterraggio nella base NATO di Sigonella, in Sicilia, e l’immediato trasferimento in America degli assassini.
L’atterraggio avviene alle 00.16 dell’11 ottobre: comincia così “la notte di Sigonella”. Sigonella è suolo italiano, così come italiana è la nave in cui è stato commesso il crimine: l’Italia ritiene pertanto che il caso sia soggetto ai poteri della sua giurisdizione. Gli USA sono di parere opposto, essendo americano il cittadino ucciso. Il velivolo con a bordo i terroristi e due dirigenti dell’OLP ripartirà per Roma, seguito da aerei non identificati. Dopo ore di febbrili trattative i dirigenti dell’OLP che hanno svolto la funzione di “mediatori” lasceranno l’Italia su un aereo di linea jugoslavo, all’insaputa però del ministro della difesa Spadolini, provocando, oltre a uno strappo significativo tra Italia e Stati Uniti, una crisi di governo. I sequestratori saranno invece assicurati alla giustizia italiana.
Ne “La notte di Sigonella”, il libro che raccoglie il racconto di Bettino Craxi – costruito a partire dai suoi discorsi parlamentari, dalle conferenze stampa, dalle lettere, e anche da documenti e appunti inediti, come la documentazione del CESIS e del SISMI, i report delle conversazioni avute con l’“Achille Lauro”, fino alle intercettazioni del Mossad e ai dispacci del Dipartimento di Stato americano – ci consegna un affresco preciso e puntuale degli avvenimenti. Craxi dimostrò che i vincoli dell’Alleanza atlantica e gli stretti legami di amicizia con gli Stati Uniti potevano e dovevano coesistere con principi di giustizia internazionale. Egli attribuiva importanza vitale alla stabilità e alla pace nel Mediterraneo e nel Medio Oriente; per lui, infatti, lo sviluppo e la stessa esistenza dell’Europa erano indissolubilmente legati alla possibilità di perseguire nella regione uno sviluppo condiviso che favorisse l’integrazione delle economie e l’avvicinamento delle civiltà.
La storia, poi è andata diversamente, sino alle tragedie dei nostri giorni. “La notte di Sigonella” rimane comunque impressa in maniera indelebile nella storia del nostro paese.
Questa vicenda viene rievocata nell’incontro-dibattito “L’Achille Lauro e la Notte di Sigonella” che si terrà mercoledì 11 maggio, alle ore 17,30, nella “Sala degli Affreschi” della Biblioteca comunale (Via Roma 55). Marco Boato, Fernando Orlandi e Mario Raffaelli discutono con Stefania Craxi. Introduce Massimo Libardi.
Ingresso consentito fino all’esaurimento dei posti a sedere
organizzazione: Biblioteca Comunale di Trento & Fondazione Craxi